scritto da Redazione Ulisseonline - 04 Luglio 2020 10:06

Istat, Rapporto Annuale: i numeri della crisi del dopo lockdown

Rapporto annuale Istat: a fine anno è previsto un calo dell’8,3%, mentre nel primo trimestre i consumi privati sono scesi del 6,6% rispetto al trimestre precedente

Per il 2020 è previsto un forte calo dell’attività (-8,3%), diffuso a tutte le componenti settoriali, con una contrazione del Pil (Prodotto interno lordo) che, si prevede, sarà solo in parte recuperata l’anno successivo.

E’ quanto indica l’Istat nel suo Rapporto Annuale riportando le recenti previsioni.

La crisi ha determinato un primo impatto sull’attività a marzo e poi uno pesantissimo nel mese successivo, con una fortissima contrazione congiunturale di tutte le attività produttive.

L’indice di produzione industriale è risultato in aprile inferiore di oltre il 42% rispetto a un anno prima mentre per quello delle costruzioni il calo tendenziale è pari a circa il 68%.

Nel primo trimestre 2020, il blocco parziale delle attività connesso alla crisi sanitaria ha determinato effetti diffusi e profondi. Il Pil si è contratto del 5,3% su base congiunturale.

Dal lato della domanda, i consumi privati hanno segnato una caduta del 6,6% rispetto al trimestre precedente, gli investimenti dell’8,1%, mentre vi è stato un contributo positivo delle scorte. Sul fronte degli scambi con l’estero, il calo delle esportazioni è stato più intenso di quello delle importazioni (rispettivamente -8,0% e -6,2%).

La contrazione di entrambi i flussi commerciali con l’estero ha segnato un’ulteriore accelerazione; in particolare le esportazioni sono diminuite di quasi il 30% nel bimestre marzo-aprile rispetto agli stessi mesi del 2019.

I dati più recenti indicano, tuttavia, iniziali segnali di inversione. Il commercio estero extra-Ue di maggio registra un primo significativo rimbalzo delle esportazioni e gli indicatori dei climi di fiducia delle imprese mostrano a giugno una significativa risalita rispetto al mese precedente.

Sul fronte dei prezzi, nel 2019 è emersa una nuova decelerazione dell’inflazione e la debolezza della domanda ha favorito un’ulteriore discesa dei margini di profitto. Nei primi mesi del 2020 gli effetti del crollo delle quotazioni del petrolio hanno portato a un calo tendenziale dei prezzi al consumo (Indice Ipca) dello 0,3% a maggio.

La percezione di aumento dell’inflazione, emersa di recente, è probabilmente connessa alla risalita dei prezzi dei cosiddetti beni di largo consumo, il cui tasso di crescita tendenziale si è avvicinato al 3% ad aprile per scendere al 2,6% a maggio. (fonte Confcommercio)

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