scritto da Pasquale Petrillo - 06 Giugno 2025 14:58

Cava de’ Tirreni, Piano di Zona e ASCCCA: le colpe e le bugie del PD cavese

L'iter per la costituzione dell'ASCCCA finora si è rivelato un percorso accidentato, dove l'imperizia e la confusione l'hanno fatte da padrone. La verità è che il più immediato interesse, che ha spinto a costituire in fretta e furia questo organismo consortile, è soprattutto di natura clientelare. Sistemare cioè politici trombati e/o esponenti in cerca di una collocazione. E magari dare anche un lavoro a qualche amichetto/a

foto tratta dal profilo Fb

Dopo giorni di assordante silenzio, il gruppo consiliare del PD con un comunicato stampa si è finalmente pronunciato sull’ingresso in Forza Italia di Barbuti & C. e sulla disfatta consiliare sull’azienda consortile per i servizi sociali (ASCCCA).

Oddio, forse il PD avrebbe fatto meglio a restare in silenzio.

A leggere il comunicato, infatti, inevitabilmente la pelle si accappona.

Mai vista tanta ipocrisia mista ad arroganza.

Fa specie che i consiglieri dem si dicano sorpresi del passaggio del gruppo politico di Barbuti in Forza Italia. Davvero!? Lo sapevano anche i bambini. E da tempo.

Il top, però, arriva quando il partito azzurro viene definito, a ragione almeno finora, “in aperta contrapposizione con i principi del PD e con i valori condivisi della coalizione del centrosinistra”.

Bene. E allora? Quand’è che il PD si decide a decretare la fine di questa maggioranza e di questa consiliatura? Ma no, ha ancora bisogno di “attivare una riflessione seria sulla possibilità di prorogare questa esperienza amministrativa”.

Quanta ipocrisia! Abbarbicati alle poltrone fino all’indecenza. Almeno statevene zitti e buoni. Smettetela una buona volta di avere la pretesa di fare la morale a destra e manca.

La faccia tosta dei consiglieri del PD arriva, infatti, a vette irraggiungibili quando attaccano Rifondazione Comunista, colpevole di aver votato insieme al centrodestra nell’ultima seduta consiliare per bocciare l’ASCCA. La domanda nasce spontanea. Ma con il centrodestra, o con una parte autorevole e consistente di esso, non è adesso in maggioranza e quindi al governo della città proprio il PD?

Stesso trattamento viene riservato per i 5 Stelle, che hanno elogiato la scelta di rottura politica di Rifondazione Comunista.

Mah, questi del PD hanno davvero la faccia come il fondoschiena. Tanto da essere capaci di vedere la pagliuzza negli occhi degli altri e non la trave, e che trave, nei loro.

Sulla bocciatura in Consiglio dell’azienda consortile, il PD tocca il fondo quando afferma che ciò “compromette l’intera comunità, mettendo a rischio servizi essenziali”.

Quante bugie racchiuse in poche parole!

Diciamo le cose come stanno. I servizi essenziali non sono affatto in pericolo e neanche in discussione. Sono svolti dal Piano di Zona Cava-Costa d’Amalfi, Ambito S2, come da quasi venticinque anni a questa parte. Tant’è che nello stesso statuto dell’ASCCCA, quello bocciato l’altra sera dal Consiglio comunale metelliano, è statuito un periodo di transizione per assicurare il passaggio dei servizi senza alcuna interruzione dall’attuale Ufficio del Piano di Zona alla futura azienda consortile.

Tanta responsabilità del PD, profusa a piene mani nel comunicato, cozza con la realtà dei fatti. E’ proprio il governo del PD, in particolare un suo assessore comunale, ad aver mandato alla malora il Piano di Zona, un tempo fiore all’occhiello a livello regionale (ai tempi belli della dottoressa Assunta Medolla), e i servizi sociali comunali.

A dirlo non siamo noi, ma le organizzazioni sindacali clicca qui per leggere. Sono stati loro a denunciare a più riprese la carenza di personale e l’ostinata e perversa volontà di Servalli e soci di non assumere personale pur potendo utilizzare fondi statali e quindi non a carico del Comune e dei contribuenti cavesi.

In ultimo, quello di costituire l’azienda consortile, non è un obbligo, come si vuole far credere, ma un’opzione offerta della normativa regionale.

Ad ogni modo, l’iter per la costituzione dell’ASCCCA finora si è rivelato un percorso accidentato, dove l’imperizia e la confusione l’hanno fatte da padrone. La verità è che il più immediato interesse, che ha spinto a costituire in fretta e furia questo organismo consortile, è soprattutto di natura clientelare. Sistemare cioè politici trombati e/o esponenti in cerca di una collocazione. E magari dare anche un lavoro a qualche amichetto/a. Per il resto, per i servizi verso le categorie più deboli e i bisogni reali dei cittadini, si vedrà. Nella speranza, che il nuovo ente, quando e se nascerà per davvero, non si trasformi in un ennesimo carrozzone, bensì in una struttura sufficientemente operativa ed efficiente.

“Cava non merita giochi di potere, ma ha bisogno di serietà, stabilità e responsabilità”. E’, questo, il messaggio conclusivo del gruppo consiliare del PD. Condividiamo in pieno, ma con una piccola quanto sostanziale correzione: “Cava non si merita questo PD!”.

Andate a casa. Liberate la città dalla vostra mefitica politica di questi anni.

E che Dio salvi Cava!

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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