La storia di Marie è una storia drammatica, angosciante, di sofferenza, di buio, di abisso appunto, un tunnel dal quale è attratta ma dal quale al tempo stesso vorrebbe disperatamente riemergere. Se da bambina questa attrazione la spingeva con curiosità a scoprire l’universo (“mi sporgo nel vuoto e guardo le stelle”) da adulta si trasforma in una ricerca autolesionista del dolore (“a furia di affilare il coltello, è il coltello che affila te"). Il viaggio che compie è l’occasione per guardare in questo abisso e finalmente, forse, trarne forza
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