scritto da Pasquale Petrillo - 08 Novembre 2017 12:07

Il ritorno di Berlusconi e i polli della sinistra

foto tratta dal profilo FB

Sull’analisi del voto siciliano, in questi giorni si è sentito, detto e scritto praticamente tutto. Per farla breve, c’è poco da aggiungere. Tuttavia, non si può negare che siano interessanti, e per certi versi persino intriganti, le linee di tendenza, ovvero le indicazioni che arrivano dalla terra del gattopardo, soprattutto guardando in prospettiva l’attuale panorama politico italiano.

E’ un fatto indiscusso, tanto per cominciare, che dalla Sicilia ci vengono alcune conferme: la crescita elettorale del centrodestra con l’immarcescibile Berlusconi, la crisi del Pd e le divisioni della sinistra, la superba solitudine del Movimento Cinque Stelle, l’orientamento tripolare dei consensi elettorali, il forte e sempre più marcato e preoccupante astensionismo.

E’ scontato, in un simile contesto, che lo scenario più prevedibile post-elezioni politiche del prossimo anno è quello dell’assenza di un vincitore. E, di conseguenza, della necessità di dover poi formare per forza di cose un governo di coalizione, finanche ipotizzando la possibilità di dover spacchettare le eventuali alleanze elettorali che si stanno profilando. A cominciare dallo schieramento di centrodestra, ormai una realtà politica forte e vincente, dopo che lo si era dato definitivamente per morto e sepolto.

In questa ottica, tanto per essere chiari, un governo Renzi-Berlusconi, o se si preferisce Partito Democratico-Forza Italia, con l’aggiunta di alleati minori, è dietro l’angolo. Inesorabilmente. Poi, lo chiameranno in qualche modo per nobilitarlo e magari sarà guidato da un esponente non di primissima fila, ma, alla fine, questa sembra essere l’ipotesi più accreditata.

Detto ciò, la partita elettorale resta aperta e non è escluso, come secondaria ipotesi di lavoro, che il risorto centrodestra di Berlusconi, Salvini e Meloni, riesca ad ottenere alle prossime elezioni politiche una maggioranza parlamentare. Stando ai tecnici del settore, infatti, con la nuova legge elettorale potrebbe anche bastare il quaranta per cento dei voti. Un traguardo alla portata, per ora, solo del centrodestra, che attualmente viaggia nei sondaggi poco al di sotto del 35 per cento. Gli altri due contendenti, il Pd e il M5S, viaggiano, invece, attorno al 27 per cento.

A quanto pare, però, sarà il voto del Mezzogiorno a decidere la partita. Al momento, infatti, al Nord prevale il centrodestra, al Centro il Pd, mentre al Sud i Cinque Stelle. Tuttavia, e il voto siciliano di domenica sembra confermarlo, l’elettorato meridionale viene classificato tra i più variabili e volubili, ed è quindi sotto certo aspetti difficilmente decifrabile. Insomma, il voto a Sud è più mobile. Una peculiarità, questa, che potrebbe favorire, allo stato attuale, il centrodestra determinando così una sua ulteriore e forse decisiva crescita.

E’ troppo presto, però, per trarre conclusioni che potrebbero risultare affrettate e fallaci. Alle prossime politiche è si vero che mancano pochi mesi, ma c’è tempo più che sufficiente per assistere a qualche colpo di scena e ad eventuali inversioni di tendenza.

Per ora, diciamo solo che questo centrodestra, con equilibri interni assai diversi rispetto alle precedenti edizioni, ha messo una seria ipoteca sul successo elettorale prossimo venturo.

Basterà questo spauracchio del ritorno di Berlusconi & C. per far venire a più miti consigli i vari polli del centrosinistra, per ora intenti a beccarsi a sangue? Mah, difficile a dirsi e più ancora a crederlo, in ragione della vocazione al suicidio che sembra storicamente prevalere a sinistra.

Stiamo a vedere cosa succede in questa campagna elettorale, che, ahi noi, si annuncia lunghissima e snervante. Nella speranza, ovviamente, di sopravvivere al mare di chiacchiere da cui saremo inevitabilmente sommersi.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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