scritto da Pierpaolo Durante - 06 Dicembre 2023 10:24

La sindrome di Turetta

Turetta è tutto fuorché un maschilista, non trasudava machismo come l'impronta patriarcale imporrebbe. Egli è un ragazzo fragile ed analfabeta sentimentalmente, il cui rapporto  con Giulia - ormai al crepuscolo - ha esposto tutta la sua incapacità di accettare gli eventi

Il luttuoso evento della morte di Giulia ha riportato alla ribalta temi scottanti quali il patriarcato ed il femminicidio. La narrazione che ne è scaturita ha intrecciato le due parole convertendole in un rapporto di causa-effetto.

Il patriarcato esiste ma non è (più) la struttura portante del Paese essendo stato relegato a fenomeno sub-culturale in cui il padre-padrone è l’evidenza più tangibile di quelle famiglie rimaste ancorate a precetti di un passato che oggi pare preistoria. Tale assunto, indirettamente, sconfessa la deprecabile retorica dell’uomo sempre colpevole poiché figlio di una precisa cultura maschilista. Per cui il patriarcato non è la causa dell’altro tema: il femminicidio.

Quando si trattano argomenti delittuosi, soprattutto se premeditati come nel caso di Filippo Turetta, bisognerebbe farlo senza cadere nella trappola della generalizzazione ed analizzarli singolarmente, caso per caso.

Turetta è tutto fuorché un maschilista, non trasudava machismo come l’impronta patriarcale imporrebbe. Egli è un ragazzo fragile ed analfabeta sentimentalmente, il cui rapporto  con Giulia – ormai al crepuscolo – ha esposto tutta la sua incapacità di accettare gli eventi. Invidiava la felicità di lei poiché lui aveva perso nell’arena dell’agone sentimentale; sfoderare la carta del suicidio fu l’ultimo patetico tentativo di stringerla a sé. Il ritratto opposto di un viveur, insomma. Ciò, sia chiaro, non lo rende meno colpevole.

Si pensi che lo psicologo Meluzzi ha recentemente dichiarato che le ragazze dovrebbero scegliersi dei latin lover con una certa vena strafottente. Si tratta di una provocazione ma con lo scopo di chiarire che non esiste necessariamente una correlazione tra le ostentazioni narcisistiche di un maschio alpha, baluardo del patriarcato, con il femminicidio.

Nel corso dei decenni i casi di femminicidio non sono diminuiti, il problema esiste e persiste e le cause, ma le cause vanno rintracciate con indagini accurate senza catalogazioni semplicistiche e di genere.

Fornire un bersaglio facile all’opinione pubblica è il modo migliore per veicolare certe tematiche ma, così facendo, si deforma la narrazione diffondendo il morbo della semplificazione e, nella fattispecie, della lotta tra i sessi.

Diplomato al liceo classico, successivamente ha continuato gli studi laureandosi in Scienze Politiche e relazioni internazionali presso l'Università degli Studi di Salerno. Appassionato di recitazione, amante della natura ed interessato ai fenomeni della subcultura del nostro tempo.

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