scritto da Pierpaolo Durante - 11 Maggio 2023 15:12

Il libero arbitrio e quei due centimetri e mezzo

“Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi”.

“Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli”.

Le suddette frasi, accomunate come se fossero un unico aforismo, hanno due diverse paternità: la prima è di William Shakespeare con la sua opera “Giulio Cesare”, la seconda è il mantra di Luciano Spalletti – allenatore del Napoli laureatosi campione d’Italia.

Due aforismi sulla cresta dell’onda – soprattutto per chi segue il calcio – che hanno intrigato l’autore dell’articolo.

Sebbene le frasi appartengano ad uomini diversi in contesti diversi, presentano entrambe – in maniera sintetica e potente – la medesima visione sul libero arbitrio; si tratta di un manifesto contro il fatalismo, in cui nessuna forza cosmica decide per l’uomo poiché questi è l’unico artefice del proprio destino.

La questione sul libero arbitrio è tanto antica quanto profonda e cammina a passo d’uomo. Nel corso dei secoli si sono avvicendate le voci e le contrapposizioni figlie della loro epoca e della loro cultura; la predestinazione, il fatalismo, il determinismo e la causalità sono i partiti d’opposizione del libero arbitrio.

È complesso stabilire se esista una piena ed assoluta libertà di scelta, non per un disegno divino imperscrutabile ed immutabile ma perché – come afferma la dottrina deterministica – la volontà è legata al retaggio culturale, alla società e alla natura.

Ciò significa che le nostre azioni non sono il risultato del libero arbitrio, non derivano dal caso ma da un inconsapevole rapporto col nostro più intimo ed incontrollato “io”. Trattasi di flusso di causalità, ossia quel profondo rapporto causa-effetto secondo il quale ogni cosa è legata ad un evento del passato.

La Creazione di Adamo è l’affascinante allegoria di un tema così complesso: da un lato vi è Dio che protende il dito nell’atto di sfiorare Adamo; dall’altra parte Adamo contrae l’ultima falange impedendo il contatto per appena due centimetri e mezzo.

Il primo tra i mortali ha compiuto una scelta che lo ha portato ad una distanza siderale di due centimetri e poco più: l’esatta rappresentazione del libero arbitrio.

Diplomato al liceo classico, successivamente ha continuato gli studi laureandosi in Scienze Politiche e relazioni internazionali presso l'Università degli Studi di Salerno. Appassionato di recitazione, amante della natura ed interessato ai fenomeni della subcultura del nostro tempo.

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