Nel leggere il comunicato di smentita del consigliere Pasquale Senatore, a quanto pare firmato anche dal commissario cittadino di Forza Italia Fortunato Palumbo, confesso che mi è venuto da ridere, anche se ci sarebbe da piangere, pensando a qualche gag di Totò.
L’avvocato Pasquale Senatore, infatti, smentisce «categoricamente quanto titolato al quotidiano Ulisse on-line ovvero che “Forza Italia voterà Adolfo Salsano a Presidente del Consiglio Comunale”». Il nostro, forse, ha qualche problema con la lingua italiana visto che nel comunicato di cui avevamo dato conto in mattinata si legge che Forza Italia “è concorde nel dare sostegno al candidato della maggioranza, per l’elezione a presidente del Consiglio e nello stesso tempo concorderà con l’opposizione, di cui fa parte, il nominativo su cui confluire per la elezione del Vice presidente”. Molto semplicemente, considerato che il candidato della maggioranza fino a prova contraria ad oggi è ancora Adolfo Salsano (e questo lo sanno tutti i pilastri dei nostri portici), vuol dire che il consigliere Pasquale Senatore, ovvero Forza Italia, questo pomeriggio voterà Salsano. Così come voterà insieme a tutta l’opposizione, di cui fa parte, il nominativo che sarà prescelto per la vicepresidenza.
Non si capisce, allora, cosa Pasquale Senatore smentisca. Verrebbe da dire che il nostro ha poche idee ma ben confuse. Chissà.
Non se ne abbiano a male, ma a me Fortunato Palumbo e Pasquale Senatore mi hanno fatto venire in mente Totò e Peppino quando a Milano si rivolgono ad un imponente ghisa con un’espressione diventata cult: “Noio volevam savuar, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?”.
Detto ciò, quel po’ di esperienza politica maturata soprattutto negli ultimi anni mi fanno comprendere le ragioni che giustificano questa retromarcia di Pasquale Senatore.
Il comunicato di Forza Italia, quali che siano i motivi più o meno reconditi o reali, è stato indubbiamente una fuga in avanti che, di fatto, compromette l’unità delle opposizioni, ma non solo. E questo, infatti, mal si concilia con legittime aspirazioni di un consigliere di opposizione come Pasquale Senatore nel momento in cui bisogna individuare i nominativi da eleggere ai due cariche spettanti alla minoranza: la vicepresidenza del Consiglio comunale e la presidenza della Commissione consiliare di Garanzia.
Comprensibile, insomma, essere protagonista di un precipitoso ed avventato dietrofront per tentare di rimediare ad un errore facendolo passare per un banale malinteso, piuttosto che compromettere la propria posizione politica per essere scivolato sulla più classica delle bucce di banana.
Per questo, all’avvocato Pasquale Senatore, nonostante tutto, formuliamo i migliori auguri per quest’oggi e per il futuro. Ci permettiamo solo di suggerirgli di essere più accorto quando si sottoscrivono comunicati stampa o altri documenti, perché come avverte una celebre locuzione latina, “verba voltant, scripta manent”.
E tentare di smentire i giornali, caro Pasquale Senatore, è un esercizio sempre molto pericoloso e temerario (meglio, a questo punto, utilizzare il verbo precisare piuttosto che smentire, sfruttando al meglio la ricchezza del nostro idioma, non a caso appellato come idioma gentile). Anche perché con le smentite non solo non si rimedia al danno provocato, ma spesso c’è il rischio di ingigantirlo, se non addirittura di coprirsi di ridicolo o quantomeno di perdere in credibilità. Non solo politica, ma anche umana e professionale.