Con Trump l’Unione europea è a un bivio
Ora con Trump, il quale pensa a sé stesso e dell'atlantismo non sa che farsene, ci scopriamo deboli, fragili, indifesi, ma soprattutto divisi e quindi incapaci di reagire in modo unitario ed efficace. Rispetto agli Usa di Trump e alle mire di Putin come si muoveranno gli stati dell'Unione europea? Esprimeranno una posizione unitaria o ognuno penserà a se stesso?

L’Unione europea mai come adesso è un re nudo. Per anni noi europei ci siamo crogiolati di aver realizzato un’istituzione unitaria sovranazionale. Fatta però di stati, non di popoli. E soprattutto dai piedi di argilla. Fondata sull’economia, sull’euro e su una burocrazia invasiva, onnivora e onnipotente. La verità è che l’Unione europea non è uno stato federale. E’, invece, un’unione di stati, i quali, tranne che per alcune materie, come quelle legate all’economia e alla finanza, vanno ognuno per la propria strada. Un’ unione non unione. Non a caso, la politica estera e la difesa sono restate di esclusiva competenza dei singoli stati. Ora con Trump, il quale pensa a sé stesso e dell’atlantismo non sa che farsene, ci scopriamo deboli, fragili, indifesi, ma soprattutto divisi e quindi incapaci di reagire in modo unitario ed efficace. Rispetto agli Usa di Trump e alle mire di Putin come si muoveranno gli stati dell’Unione europea? Esprimeranno una posizione unitaria o ognuno penserà a se stesso? Insomma, l’Unione farà un salto di qualità verso una federazione di nazioni o continuerà nella finzione di un’istituzione sovranazionale? In conclusione, l’Unione europea è al bivio. La rifondiamo questa Unione o no? In altre parole, va avanti verso il federalismo o torna indietro con buona pace dei padri fondatori De Gasperi, Spinelli, Schuman, Monnet, Adenauer ed altri ancora?