Giornata delle Terra: accordo sul clima con il 2021 nella top ten del caldo
In Italia nel primo trimestre 2021 la temperatura è stata più alta di 0,73 gradi ed entra nella top ten dal 1800
L’accordo sui cambiamenti climatici viene raggiunto in un 2021 che si classifica fino ad ora al nono posto tra i più caldi mai registrati nel pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti divulgata in occasione dell’accordo tra Parlamento europeo e gli Stati membri dell’Ue sull’obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica “almeno” del 55% entro il 2030, sulla base delle elaborazioni dei nuovi dati relativi al primo trimestre 2021 della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre che registra le temperature mondiali dal 1880.
La situazione è preoccupante anche in Europa dove la colonnina di mercurio nel trimestre è stata superiore di ben 1,46 gradi rispetto alla media storica mentre in Italia la temperatura è stata più alta di 0,73 gradi ed entra nella top ten dal 1800, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi tre mesi dell’anno.
“Ma nel 2021 – continua la Coldiretti – si è verificato lungo la Penisola fino ad ora anche un evento estremo al giorno tra siccità, bombe d’acqua, violente grandinate e gelo secondo la banca dati dell’European Severe Weather Database (ESWD)”.
“Continua dunque anche quest’anno – sottolinea la Coldiretti – la tendenza all’innalzamento della colonnina di mercurio ormai strutturale in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine il 2018, il 2020, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003”.
“Il cambiamento climatico si è manifestato peraltro con una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi”.
Il ripetersi di eventi estremi sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
“L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è infatti l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”. (fonte Coldiretti articolo originale)