2 giugno 1946: chi era la ragazza icona della nascente Repubblica Italiana?
Il 15 giugno 1946 comparve sulla copertina del numero 22 del settimanale Tempo – testata fondata da Alberto Mondadori, che riprendeva la
E’ diventata l’immagine simbolo di quel 2 giugno del ’46, quando l’Italia decise di diventare una Repubblica, dando, per la prima volta, il diritto di voto anche alle donne.
Nell’immaginario collettivo è una figura iconica, cristallizzata nel tempo e nello spazio quel volto sorridente di ragazza che sbuca dalla prima pagina del Corriere della Sera – che tiene tra le mani – il giorno della proclamazione della Repubblica e guarda verso l’alto, ispirando in chi la guarda un senso di libertà e speranza nel futuro. Ma chi era quella giovane donna che incarnava il volto della neonata Repubblica italiana?
Il 15 giugno 1946 comparve sulla copertina del numero 22 del settimanale Tempo – testata fondata da Alberto Mondadori, che riprendeva la rivista americana Life puntando sulla forza espressiva delle immagini – immortalata in una foto di Federico Patellani, illustre fotoreporter e documentarista, che scelse questa immagine tra le 41 scattate dalla sua Leica sulla terrazza del quotidiano Avanti! come si vede dai provini conservati nell’archivio di Patellani presso il Museo della Fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo. L’immagine venne intitolata “Rinasce l’Italia” come emblema della rinascita del Paese dalle macerie della guerra, spinto dalla speranza e dalla fiducia nel futuro.
Soltanto nel 2016 si è scoperta l’identità della protagonista della fotografia, grazie a un’inchiesta del quotidiano la Repubblica: la bellissima ragazza anonima finalmente ha un nome: si chiama Anna Iberti, futura moglie di Franco Nasi, tra i primi giornalisti de Il Giorno che sposò nel 1949. All’epoca del referedum tra Monarchia e Repubblica la giovane Anna aveva 24 anni e, dopo aver fatto le scuole magistrali, in quel periodo stava collaborando come impiegata negli uffici amministrativi del quotidiano socialista Avanti! e fu lì che conobbe il suo futuro sposo. Dopo le nozze Anna lasciò il mondo del lavoro per dedicarsi alla famiglia ed è scomparsa nel 1997. Ma il suo sorriso resterà il simbolo dell’Italia piena di speranza che finalmente guardava avanti dopo gli anni del fascismo e la tragedia della seconda guerra mondiale.