scritto da Gildo De Stefano - 02 Luglio 2020 18:09

MUSICA Un gradito ritorno: ALTO GRADIMENTO

Stanno per arrivare 40 puntate integrali della prima stagione di “Alto Gradimento”, per la precisione dal 1970 al 1976, su Rai Techetè a partire da lunedì 6 Luglio.

Sicuramente un gradito ritorno per la moltitudine di ‘aficionados’ dell’allegra coppia Arbore-Bonconpagni.

“Alto gradimento”, considerata ormai una trasmissione radiofonica cult venne ideata da una compagine di simpatici quanto ‘svitati avanguardisti’ della prima ora radiofonica, e che rispondevano ai nomi di Gianni Boncompagni, Renzo Arbore, Giorgio Bracardi e Mario Marenco, andata in onda negli anni settanta sul secondo programma radio della RAI.

Tra i collaboratori che prestarono la loro voce e le loro invenzioni per i tanti personaggi creati dalla trasmissione figuravano Mario Marenco, i fratelli Giorgio e Franco Bracardi, Marcello Casco ed altri. Ogni puntata era caratterizzata dalla totale assenza di un filo logico, con frequenti interruzioni dei brani musicali, battute varie e ricorrenti interventi demenziali di ogni genere.

La sigla musicale di apertura e chiusura era un medley di successi rock’n’roll come “Rock Around the Clock”, “Hound Dog” e “See You Later Alligator”, arrangiato per le bigband da James Last. Anch’essa era inframmezzata dagli interventi dei due conduttori e dalle voci dei vari personaggi.

Quasi tutte le gag erano improvvisate su un canovaccio: i personaggi, ideati ed interpretati principalmente da Giorgio Bracardi e Mario Marenco, interagivano con i due conduttori, i quali fungevano da spalla e lasciavano spazio all’invenzione estemporanea del comico di turno.

Erano impiegati effetti sonori registrati come ad esempio il rumore di una porta che si apre e si chiude a simulare l’improvvisa intrusione dei personaggi nello studio o lo squillo di un telefono, con analoga funzione.

Agli interventi si aggiungevano frequentemente anche voci registrate di noti personaggi dello spettacolo o della politica, da Fanfani a Mike Bongiorno, da De Sica a alla Loren e Mastroianni, ed altri, cui veniva solitamente fatta ripetere una singola frase a tormentone, quasi sempre accompagnati dall’apertura e chiusura della porta. Fra una gag e l’altra venivano programmati successi del pop italiano ed internazionale.

A prescindere di quanto si è detto e analizzato, nel bene e nel male, su questa trasmissione nazional-popolare di grande successo in un’epoca in cui non si impazziva per lo share, si invitano semplicemente i lettori ad ascoltare qualche brano del programma radiofonico scegliendo uno qualsiasi dei files audio. Vi garantiamo un divertimento surreale ascoltando qualcosa che codificherete come attuale e moderno, praticamente come se accendeste la radio oggi. Il maggior pregio di “Alto Gradimento”, nella simpatica banda Arbore e Boncompagni, è che si è dimostrata pionieristica e forse un po’ troppo avanti per un periodo in cui non si era ancora sdoganata la ‘demenzionalità’ nell’ente pubblico radiotelevisivo.

Se poi vogliamo dire che è stata un’indimenticabile e indimenticata trasmissione radiofonica, che ha segnato la storia della radio sostituendo il vecchio copione con una dirompente geniale improvvisazione e che ancora oggi viene presa da esempio come massima espressione della dietta radiofonica, possiamo farlo perchè siamo certi di affermare il vero. Arbore farà dell’improvvisazione un credo artistico per tutti i suoi futuri programmi, radiofonici e televisivi, interpretando la filosofia del jazz nella sua forma più libera e pura.

Una scelta che nasce dal modo d’interpretare l’idea stessa di intrattenimento, creando un clima spontaneo e confidenziale, divertente di conseguenza. Una genialità senza pari in un’epoca troppo ovattata da schemi sociali ancora bacchettoni

Saggista e musicologo, è laureato in “Sociologia delle Comunicazioni di Massa”. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Canto Nero (Gammalibri, Milano, 1982), Trecento anni di jazz (SugarCo, Milano, 1986), Jazz moderno (Kaos, Milano, 1990), Vesuwiev Jazz (E.S.I., Napoli, 1999), Il popolo del samba (RAI-ERI, Roma, 2005) prefazionato da Chico Buarque de Hollanda, Ragtime, Jazz & dintorni (SugarCo, Milano, 2007), prefazionato da Amiri Baraka (Leroi Jones), Saudade Bossa Nova (Logisma, Firenze, 2017) prefazionato da Gianni Minà, Una storia sociale del jazz (Mimesis Edizioni, Milano 2014), prefazionato da Zygmunt Bauman. Per i “Saggi Marsilio” ha pubblicato l’unica Storia del ragtime edita in Italia e in Europa, in due edizioni (Venezia, 1984 e 1989). Ha scritto tre monografie su: Frank Sinatra (Marsilio, Venezia, 1991) prefazionato da Guido Gerosa, The Voice – Vita e italianità di Frank Sinatra (Coniglio, Roma, 2011) prefazionato da Renzo Arbore, Frank Sinatra, L'italoamericano (LoGisma, Firenze 2021); ed altre su Vinicio Capossela (Lombardi, Milano, 1993), Francesco Guccini (Lombardi, Milano, 1993), Louis Armstrong (E.S.I., Napoli, 1997), un paio di questi con prefazioni di Renzo Arbore. Collabora con la RAI, per la cui struttura radiofonica ha condotto diverse trasmissioni musicali, e per La Storia siamo noi ha contribuito allo special su Louis Armstrong. Tiene periodicamente stage su Civiltà Musicale Afroamericana oltre a collaborare con la Fondazione Treccani per le voci afroamericane. Tra i vari riconoscimenti ha vinto un Premio Nazionale Ministeriale di Giornalismo e quello Internazionale “Campania Felix” per la sua attività di giornalista per la legalità, nonché risultando tra i finalisti del Premio letterario 'Calvino' per l’inedito. Per la narrativa ha pubblicato un romanzo breve per ragazzi dal titolo Easy Street Story, (L’isola dei ragazzi Editore, Napoli 2007), la raccolta di racconti È troppo tardi per scappare (Il Mondo di Suk Editore, Napoli 2013), due edizioni del romanzo epistolare Caro Giancarlo – Epistolario mensile per un amico ammazzato, (Innuendo Edizioni, Terracina 2014, e IOD Edizioni, Napoli 2022), che gli hanno valso il Premio ‘Giancarlo Siani’ 2014, ed il romanzo storico Ballata e morte di un gatto da strada – Vita e morte di Malcolm X (NUA Edizioni, Brescia 2021), prefazionato da Claudio Gorlier, con postfazione di Walter Mauro, e supervisionato da Roberto Giammanco, e Diario di un suonatore guercio (inFuga Edizioni, Anzio 2023). È il direttore artistico del Festival Italiano di Ragtime. Il suo sito è www.gildodestefano.it

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