Ho letto da qualche parte che guarire l’umanità dalle sue ferite e dalle sue piaghe è opera immensa, ma tu fa la tua parte: se ognuno facesse la sua parte moltissimi problemi potrebbero avere una migliore soluzione. Ma siamo nella cultura del “non è compito mio”, ovvero non sempre diamo il nostro contributo però critichiamo anche chi si impegna…. misteri della mente umana.
E’ crisi di governo: non è che abbia capito molto di questa crisi ma riflettevo sul significato della parola “crisi: viene dal greco e vuol dire “scelta, decisione”. Quindi una crisi dovrebbe far maturare delle decisioni che portano a delle scelte.
Ma la politica oggi cosa sceglie? Da quale parte, dalla parte di chi sceglie di voler stare? C’è una drammatica necessità di risposte e penso che il politico serio sappia bene quale sia il suo dovere oltre ogni ragionevole dubbio o gioco di palazzo o conservazione degli interessi di una parte.
Al contrario vorrà dire che siamo a teatro! Mentre loro parlano in giacca a cravatta c’è da qualche parte un operaio che suda sotto il sole, un muratore che sulle impalcature lavora a tutta forza e non sa come fare a comprare i libri per il figlio, c’è una madre che lotta perché ha un figlio diversamente abile e il sussidio non le basta per comprargli ciò che serve per una vita dignitosa, c’è un pensionato che al 15 del mese ha già finito la pensione e non dice nulla ai figli e dissimula le sue necessità, c’è un infermiere che fa turni su turni per pagarsi il mutuo e vede che i soldi non bastano mai… ma – cari politici – dove vivete? Avete coscienza della realtà? Ma avete una coscienza?