scritto da Pasquale Petrillo - 19 Luglio 2019 10:39

Governo Conte, siamo al capolinea?

foto tratta dal sito della Presidenza del Consiglio dei ministri

Forse ci siamo. Il governo giallo-verde sembra ormai giunto al capolinea. Ad essersi rotti non sono solo i rapporti politici, da sempre complicati, ma a quanto pare anche quelli personali. In particolare, quello tra Salvini e Di Maio, ma anche quello tra il leader della Lega e il premier Conte.

D’altro canto, questo governo è durato pure troppo ed è stata una forzatura perfino farlo nascere. Erano poche le cose che le due componenti della maggioranza avevano in comune, molte invece quelle in netto contrasto. L’insofferenza verso l’Unione Europea era una di quelle in comune, ma ora che i pentastellati hanno votato, risultando determinanti per la sua elezione, il nuovo presidente della Commissione Europea, la tedesca Ursula von der Leyen, le cose sembrano cambiate. E la rinuncia ieri all’eventuale nomina a commissario europeo del sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti la dice lunga non solo dei pessimi rapporti tra la Lega e l’Unione Europea, ma anche tra Salvini e il duo Conte-Di Maio. In altre parole, è il segnale di un’incrinatura profonda dei rapporti all’interno della maggioranza. L’indizio che si è davvero giunti alla fine di un percorso.

Quando ancora reggerà il governo Conte? Forse è questione di giorni. Forse di qualche settimana. Al più di qualche mese. Non di più. E la rinuncia di Georgetti e quindi della Lega ad avere un commissario europeo è proprio l’indizio più consistente. Salvini vuole avere le mani libere rispetto all’Unione europea in vista della prossima legge di bilancio. Vuole essere libero di scontrarsi con la Commissione europea, che di sicuro non mancherà di bacchettare le scelte economiche-finanziarie proposte dalla Lega. E quindi di legittimarsi ancor più come il difensore degli interessi del nostro Paese a scapito del Movimento Cinque Stelle che, a sostegno e seguendo il premier Conte, è ora più dialogante con le istituzioni europee. Se non sarà caduto prima, insomma, in autunno potrebbe essere proprio questo il motivo più consistente per far saltare il governo Conte.

Certo, tutto è possibile nel frattempo, nel senso che questo governo ci ha abituato ad un teatrino continuo e indecoroso, nel tempo sempre più snervante e irritante, con scontri verbali al color bianco conclusasi però poi a tarallucci e vino. I margini di ricomposizione, tuttavia, appaiano adesso davvero ridotti ai minimi termini ed è quindi probabile che il banco gialloverde salti.

Cosa succederà poi? La strada maestra resta quella delle elezioni anticipate. Tranne i cinque stelle e gli azzurri, ci andranno tutti a guadagnare elettoralmente molto o qualcosa. Le ipotesi di un governo di salute pubblica tra pentastellati e Pd, e magari con il rinforzo di Forza Italia, sono a dir poco inverosimili. A meno che, preso da un irrefrenabile istinto suicida, il Pd non voglia fare un regalo straordinario a Matteo Salvini, relegandolo sì all’opposizione ma mettendolo nelle condizioni di puntare non al quaranta ma al cinquanta per cento dei consensi alle prossime politiche.

In conclusione, prepariamoci ad andare al voto, nella speranza che cambi qualcosa. In meglio.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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