L’unione fa la forza… l’appello di Alfonso Senatore al centrodestra metelliano
Riceviamo e pubblichiamo
Non per sembrare inopportuno o per voler mettere il naso in una disputa che ha tanto il sapore di Tavazzi (colui che si bastonava tra le gambe…), ma credo che sia il caso di occupare una posizione da mediatore tra le quattro forze, più significative, del centro-destra a Cava de’ Tirreni, partiti che avrebbero, sondaggi alla mano, la certezza di sovvertire i pronostici che, in casa Servalli, danno sicura la rielezione dell’attuale primo cittadino.
Le prime considerazioni riguardano l’avvocato Murolo, mio grande amico e stimato collega laburista (nulla da eccepire sulla sua candidatura, se espressione, però, di tutto il gruppo), che ha voluto, commettendo un errore madornale dovuto a inesperienza politica sua e di chi lo circonda, rompere gli indugi, ma presentandosi senza aver colloquiato, se non davanti ad un bar, con alcuni potenziali concorrenti, Baldi, Ferrara, Polacco, anch’essi degni di considerazione, ma “filtrati” attraverso un vero e proprio tavolo di trattative.
E le gerarchie di partito?
Il parlamentare, l’unico cavese, il coordinatore cittadino di Forza Italia, la Lega con i dirigenti (provinciali, regionali o nazionali), si sono mai seduti al tavolo per discutere di programmi e, conseguentemente, di nominativi candidabili?
A me non risulta, e la conferenza stampa di Murolo, tra pochi intimi, se non con qualche consigliere comunale, transfuga, avrebbe potuto acclarare la compattezza?
No, assolutamente, ed ecco il perché intervengo, non per dichiarare guerra, bensì per gettare acqua e non benzina sul fuoco, sperando di riuscire a far rientrare la delicata questione nei binari della logica di appartenenza e di coesione, unica via di uscita dalla confusione.
Voci di “portici” sussurrano di tante liste civiche in allestimento per chi, privo di metro in tasca, non sa neppure cosa l’aspetta: il ruolo di primo cittadino, carica istituzionale tra le più complicate, richiede capacità, impegno a tutto tondo, abbandono del proprio lavoro, responsabilità enormi. Ed allora?
Correre sì, ma non dimenticando che l’unione fa la forza, la condivisione del programma e la rinuncia ad egoismi sono la ricetta idonea per convincere iscritti, simpatizzanti ed elettori indecisi.
Sono pronto a dare il mio contributo di idee, prescindendo dalla discesa in campo come sindaco, convinto, come lo sono sempre stato, che con coerenza, impegno, abbandono di presunzione, confronto democratico, si scalano le montagne….
Chi pensa di spaccare il centro-destra per consegnare su un piatto d’argento la vittoria a Servalli, non si illuda: tradirebbe le conclamate velleità di contendere, con esito positivo, lo scettro di primo cittadino!
Ormai i tre partiti nazionali, Lega, Fdi, FI rappresentano, e gli esempi sono molteplici, una forza politica, remando nella stessa direzione, vincente, e la domanda che si pone il cittadino fuori dalla mischia, “cui prodest?” non trova risposta se non nell’egoismo e nella presunzione di qualcuno, a dispetto della condivisione di intenti.
E’ in gioco il futuro di Cava, dei cavesi e dei loro figli.
Naturalmente, così come vuole il nostro leader Salvini, massima apertura a tutti, civici, associazioni, comitati, singoli soggetti e in particolare alle “stelline” di destra che, spentesi per Natale, potrebbero riaccendersi a maggio prossimo, mese in cui se son rose fioriranno…
La Lega, è bene sottolinearlo in questa fase di confronto, si presenterà con simbolo e lista competitiva, definendo accordi programma, e un organigramma nel quale spiccherebbero nominativi di donne, alcune persino papabili a sindaco , se condivise, anch’esse pronte a dar man forte al centro-destra.
Obiettivo primario è la costituzione di un buon governo della città, predisponendo sin da sùbito una squadra assessoriale competente e intransigente, alla stregua di un buon genitore di famiglia, che ragiona in termini di concretezza: ed è proprio quello che occorre per riparare ai danni causati dalla gestione Servalli, cui nulla sono servite le ramanzine deluchiane, anch’egli autore di alcune inefficienze.
Lega Salvini premier
Alfonso Senatore