scritto da Pasquale Petrillo - 21 Maggio 2025 14:42

Cava de’ Tirreni, un Comune pieno di guai… e Servalli è in campagna elettorale

Nel palazzo dei veleni succede di tutto e di più ma il nostro sindaco Servalli non si è accorto mai di nulla. In effetti, vive in un'altra città. In un altro Comune. Le sue narrazioni raccontano di una città della bellezza, della magnificenza del suo operato e delle opere pubbliche realizzate. Dello sfacelo che ha prodotto la sua Amministrazione non fa mai cenno

servalli
il sindaco Vincenzo Servalli (foto Aldo Fiorillo)

“Non ho parole”. “Che schifo”. “Sarebbe ora di chiudere “il Palazzo di vetro” e mandare tutti a casa”. “Ma resterà qualche dirigente al Comune?”. “Una storia infinita”.

Sono, questi, alcuni dei messaggi dei lettori che ci sono arrivati a commento dell’articolo pubblicato ieri clicca qui per leggere sull’indagine giudiziaria che vede coinvolto il Comandante della Polizia Municipale di Cava de’ Tirreni.

E’ una reazione di sconcerto comprensibile quella che abbiamo riportato dei nostri elettori che, inevitabilmente, riflette quella della generalità dei cavesi rispetto a questo ennesima e per nulla gradevole situazione che segue altre, in particolare, la gravissima vicenda degli ammanchi dalle casse comunali.

Questo è un dato di fatto. E’, però, altrettanto vero che siamo al cospetto di un’indagine non di una sentenza, di indagati e non di colpevoli. E’ giusto e doveroso, quindi, trattare l’argomento con il dovuto rispetto per le persone coinvolte e per la magistratura chiamata a fare luce sulla vicenda in questione.

Ciò, tuttavia, non ci impedisce di fare alcune considerazioni.

La prima, immediata, è che il nostro Comune è completamente allo sfascio. Non solo per i vuoti nell’organico del personale comunale, ma soprattutto per l’aria pesante che si respira nelle stanze del palazzo. Basti pensare che dei sei dirigenti, per altrettanti settori organizzativi, uno è stato licenziato per motivi disciplinari legati alla vicenda degli ammanchi di cassa. Un altro è sotto procedimento disciplinare e rischia il licenziamento per la medesima vicenda. Un altro, adesso, ovvero l’attuale Comandante dei Vigili, si è posto in aspettativa dopo che il magistrato ha chiesto la misura interdittiva della sospensione di un anno dalle sue funzioni dirigenziali. Altri due, invece, sono in ambasce per ben altre ragioni e di natura completamente diversa. Ci riferiamo, infatti, alle vicende processuali che li vede comunque in qualche modo coinvolti nella tragedia dell’albero della villa comunale, che travolse e uccise un professionista alcuni anni fa.

Un’ecatombe, insomma. La prova provata che non solo l’Ente comunale metelliano è alla deriva, ma soprattutto che è proprio il nostro Comune il malato, il ventre molle della città.

La seconda, scontata, è che la politica appare indiscutibilmente responsabile del marasma amministrativo, gestionale e organizzativo che ha stravolto e continua a stravolgere il Comune metelliano. Non è solo una questione di “culpa in vigilando”, ma anche di essere stata inadeguata nell’assolvere al ruolo di direzione. Più ancora di risultare credibile e, in quanto tale, temuta e rispettata. Per dirla tutta, la politica a Palazzo di Città è venuta meno. Completamente. Conta come il due a briscola. E’ incapace e impotente. Non guida, bensì è subalterna. Non decide, bensì si accontenta delle briciole.

La terza, è inevitabile che i cavesi, quantomeno chi ha qualche anno in più, non può che rimpiangere il passato. Un rimpianto che si consolida e diffonde sempre più. A prescindere dalle appartenenze politiche. A parte Abbro, figlio di un’altra epoca, cresce la nostalgia per il tempo che fu e gli amministratori passati. Da Messina a Gravagnuolo e finanche Fiorillo, grigio ma onesto travet della politica.

La quarta, se questo è lo scenario, cresce ogni giorno di più la preoccupazione sul futuro politico-amministrativo della città metelliana. La sciagurata stagione del sindaco Servalli sta per finire, ma come sarà la prossima? Chi la guiderà? I prossimi amministratori hanno l’esatta contezza della situazione in cui versa il Comune? Si attrezzeranno in modo adeguato per ricostruire e risollevare una città dalle macerie provocate da Servalli e soci?

La quinta ed ultima considerazione. Nel palazzo dei veleni succede di tutto e di più ma il nostro sindaco Servalli non si è accorto mai di nulla. In effetti, vive in un’altra città. In un altro Comune. Le sue narrazioni, accompagnate da pipponi televisivi e persino da manifesti (per non farsi mancare nulla), raccontano di una città della bellezza, della magnificenza del suo operato e delle opere pubbliche realizzate (sic!).

Dello sfacelo che ha prodotto la sua Amministrazione non fa mai cenno. Al più, lo fa per dire che è colpa degli altri, di chi lo ha preceduto. Anzi, si intesta addirittura il merito di aver messo le cose a posto, a partire dai conti. Politicamente, un ciarlatano di livello. Si atteggia persino a vittima. Gigioneggia. Presenta libri. Presenzia ai convegni sul sesso degli angeli. Partecipa a cerimonie di intitolazione. Insomma, fa tutto fuorché il sindaco di una città che soffre e boccheggia come Cava de’ Tirreni. Va scusato, però. E’ in campagna elettorale. Con un po’ di anticipo, è vero, ma va capito, punta a una poltrona in Consiglio regionale. Auguri.

Che Dio salvi Cava!

 

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.