Cava de’ Tirreni, Servalli come un pugile suonato e Barbuti stacchi la spina
La vicenda del commissariamento del Piano di Zona Cava-Costiera Amalfitana si sta trasformando ormai in una stucchevole telenovela. Più ancora sta facendo emergere tutti i limiti e le contraddizioni della raffazzonata maggioranza che sostiene il sindaco Servalli.
Quando stamani ho letto il nuovo comunicato stampa interpartitico di questa maggioranza, confesso che mi sono stropicciato gli occhi. Non ci credevo. Ho dovuto rileggerlo una seconda volta per rendermi conto che la maggioranza si rimangiava quello che aveva sostenuto il giorno prima, ma soprattutto prendeva le distanze e soprattutto sconfessava il sindaco Servalli.
Ricapitoliamo per chi si è distratto o non sa gli sviluppi di questa vicenda. Il Piano di Zona viene commissariato dalla Regione. Il Comune di Cava, quindi il sindaco Servalli, con un comunicato fa ricadere la colpa sui comuni di Vietri, Conca e Cetara. Ora c’è un clamoroso dietrofront (magari concordato con lo stesso Servalli): “I sindaci e le loro comunità vanno tutelati con ogni sforzo, cercando soluzioni che possano unire e non dividere”.
Roba da non credere. Lo dicevamo ieri che questa maggioranza non ha né capo né coda. E’ politicamente in stato confusionale. E Servalli non lo è di meno. Difficile non commentare che questi signori hanno poche idee, ma di sicuro ce le hanno ben confuse.
Una nostra redattrice ha commentato in modo icastico: “Siamo alle barzellette”. Un autorevole collaboratore del nostro giornale ha sintetizzato in poche battute: “Servalli dà l’idea di un pugile suonato, stretto alle corde, che ogni tanto cerca un colpo per uscirsene e puntualmente va a vuoto e ne prende altri”. Come dar loro torto!?
Detto ciò, cerchiamo di capire cos’è successo.
E’ chiaro che i sindaci della Costiera che hanno avuto lo sgarbo istituzionale da parte del loro collega Servali si sono fatti sentire. Non solo con lui, ma anche ai piani alti della politica provinciale e regionale. Sono tutti sindaci del Pd e il Pd di Cava e Servalli hanno preso una colossale cantonata. La spocchia che caratterizza i nostri quando stendono i loro comunicati (le opposizioni cavesi ne sanno qualcosa) o sui social ha giocato loro un brutto scherzo. Speriamo che questa lezione serva loro per il futuro e imparino ad essere meno arroganti e prepotenti. Insomma, ad essere meno fascisti rossi e più democratici.
E’ chiaro, però, che in questa vicenda, per un insieme di motivi, ha giocato un ruolo fondamentale Italia Viva guidata dal consigliere comunale Antonio Barbuti. Non a caso il comunicato stampa interpartitico che ci è arrivato è stato inviato da Italia Viva.
E’ evidente che Antonio Barbuti avrà minacciato di uscire dalla maggioranza e staccare la spina a Servalli. Lo avesse fatto, sarebbe stato un benemerito. Purtroppo, i cavesi si devono accontentare di questa clamorosa e poco dignitosa retromarcia della confusa maggioranza che li sta (s)governando.
L’auspicio è che Barbuti dia fondo alle sue indubbie capacità politiche ed amministrative per raddrizzare questa barca alla deriva. Lo dovrà fare però con costanza e non a corrente alternata.
Questa è una maggioranza allo sbando che sta facendo sempre più danni alla città di Cava de’ Tirreni.
Barbuti si faccia l’esame di coscienza e si decida: o ha la forza di mettere in sesto il più possibile questa Amministrazione che sta affondando (e con lei la nostra città), oppure stacchi la spina e ridia la parola agli elettori cavesi.