Cava de’ Tirreni, Massimo Mariconda sul senso unico a Pregiato: “Ennesimo fallimento?”
Troppi episodi, di natura politica e giudiziaria, una comunicazione sempre più faziosa e parziale, decisioni sempre meno condivise ma imposte dall'alto, stanno minando la credibilità delle istituzioni locali e la percezione della effettiva rappresentatività degli organi locali

Riceviamo e pubblichiamo
L’eliminazione, nottetempo, da parte di ignoti della segnaletica installata in via Salsano e via Casaburi per far partire la nuova fase di viabilità a Pregiato che ha previsto il senso unico di via Luigi Ferrara, rappresenta un fatto molto grave che va stigmatizzato e condannato in modo deciso ed unanime.
Un fatto, tuttavia, che non può essere rubricato come semplice reato compiuto da ignoti e da perseguire a norma di legge, ma che dimostra, inequivocabilmente, la fragilità, che si registra a Cava, nella tenuta del patto sociale tra cittadini ed istituzione comunale.
Un patto sociale, garanzia di coesione e sviluppo della Comunità, che dovrebbe basarsi su principi di reciprocità, fiducia e partecipazione.
Troppi episodi, di natura politica e giudiziaria, una comunicazione sempre più faziosa e parziale, decisioni sempre meno condivise ma imposte dall’alto, stanno minando la credibilità delle istituzioni locali e la percezione della effettiva rappresentatività degli organi locali.
In tale contesto il Sindaco dovrebbe prenderne atto per una seria e trasparente riflessione interna alla sua maggioranza.
Una riflessione finalizzata ad una netta e concreta inversione di tendenza politica.
Valutando, in ultimo ma non per ultimo, la permanenza dei presupposti legittimanti la prosecuzione del mandato.
Una valutazione serena, che non può non coinvolgere anche le forze di opposizione, tenendo in debito conto il contesto politico attuale caratterizzato da un crescendo di scontro e non più di civile confronto su problematiche che interessano i cittadini tutti con manifestazioni, da non trascurare.
Fermo restando la condanna di gesti che sono gravi ed illegittimi in quanto compiuti con lo scopo di contrastare l’attuazione di provvedimenti istituzionali, occorre, tuttavia, fare una professione di umiltà ed avviare una seria analisi di contesto.
Occorre, nello specifico, ragionare e, se del caso, fare un “mea culpa” sulla modalità e la tempistica utilizzata nella formazione e adozione di un provvedimento sulla viabilità locale della Frazione Pregiato che avrebbe generato un sicuro impatto sulla comunità con inevitabili e, ahimè, scomposte azioni di protesta.
Una decisione che, proprio per la sua portata, avrebbe dovuto essere anticipata da un confronto in consiglio comunale con tutte le componenti politiche ma anche con la cittadinanza, rappresentata dalle varie associazioni, per addivenire ad una soluzione il più possibile condivisa.
L’adozione del provvedimento di modifica della viabilità di via Luigi Ferrara è stato, invece, percepito come atto autoritativo, approssimativo, privo di adeguata e preventiva concertazione.
A poco rileva, a chi potrebbe eccepire sulla mancata fase di consultazione preventiva, la natura temporanea e sperimentale del dispositivo e la sua suscettibilità di possibili variazioni e/o rettifiche in corso d’opera.
Ad aggravare la situazione rappresentata, la assenza, registrata in fase di prima attuazione, di una segnaletica adeguata e di idonei dispositivi (semafori o altro) volti ad informare gli automobilisti e minimizzare gli impatti generati dalla nuova viabilità.
I conseguenti disagi, oggettivamente lamentati e da più parti rappresentati, hanno reso da subito indigesto un provvedimento che, seppur lodevole nelle intenzioni di snellire il traffico di fatto, ha finito per incrementarlo.
Sarebbe stato più opportuno, in questa fase, attesa la annosa problematica e le probabili resistenze che avrebbe generato una repentina variazione di abitudini, adottare una modifica della viabilità esistente dandone preventiva comunicazione?
Ed ancora, quali motivazioni di urgenza hanno suggerito tale misura in assenza di nuove infrastrutture viarie a servizio della frazione che non fossero le sole opere di urbanizzazione realizzate nella parte terminale di via Luigi Ferrara nelle aree di sedime degli ex prefabbricati?
Ricordo a me stesso che è almeno un ventennio che si parla per la frazione Pregiato di un finanziamento ministeriale denominato “Contratto di quartiere” ottenuto per realizzare una rigenerazione complessiva della popolosa frazione.
Un programma di riqualificazione mai organicamente avviato e di cui non si rinviene la reale motivazione. Anche a valle dello scioglimento nel 2016 dell’ex IPAB ed il trasferimento dell’Asilo Pastore nella disponibilità del Comune e destinatario di parte del finanziamento pubblico, che sembrava ultimo atto ostativo al definitivo avvio.
L’ultima rilevazione, almeno con riferimento all’attuazione del quadro complessivo degli interventi, che prevedeva tra gli altri anche una nuova bretella di collegamento a senso unico tra via Salsano e via Luigi Ferrara, restano le rassicurazioni rese dal Sindaco nel lontano 2017 alle quali non sembra, o almeno non risulta essere stata mai fornita efficace e trasparente comunicazione, in ordine alla effettività del procedimento, agli interventi previsti, alla copertura finanziaria ed ai tempi di attuazione.
Sarebbe troppo semplicistico, ora, gridare allo scandalo e non riflettere sul complessivo problema generato.
Sarebbe come guardare il dito e non la luna!