scritto da Nino Maiorino - 26 Gennaio 2023 19:09

Cava de’ Tirreni, ancora polemiche sulla Manifattura Tabacchi

E’ opportuna una considerazione preliminare su questa vicenda, che fa comprendere come una diversità di opinione tra due visioni opposte della amministrazione di una città possa scatenare una tempesta in un bicchier d’acqua.

Senza voler fare irriverenti paragoni, il contrasto tra l’ex sindaco Gravagnuolo e il portavoce del Malc è un chiaro esempio di criteri di amministrare agli antipodi, tra chi ha una prospettiva lungimirante dello sviluppo di un territorio, e chi non vuole cambiare nulla per vivere tranquillo, giacché ogni cambiamento comporta, per chi lo pone in cantiere, fatica, sudore e sangue, “un calvario” come disse una volta Vincenzo De Luca.

Certamente perverranno critiche da chi si sentirà attaccato da questa chiosa: a nostro avviso un buon amministratore non può limitarsi a gestire solo l’ordinario, come purtroppo oggi avviene, ma deve impostare lo sviluppo futuro della città, guardarla in un’ottica di sviluppo di ampio respiro; altrimenti è meglio che rinunci.

Questo è il nocciolo della controversia tra Luigi Gravagnuolo e il portavoce del Malc (Manifattura alla città).

Veniamo però all’attività di produzione di sigari, ma anche il grande complesso edilizio la cui facciata è su Viale Crispi.

Già nel 1845, vista la crescente produzione di tabacco nel territorio cavese, fu istituita a Cava, in località Passetto, una fabbrica succursale della manifattura di Napoli. Essa serviva a ricavare dalle foglie delle nicoziane il tabacco da fiuto, ed aveva una annessa Agenzia per la raccolta dei tabacchi greggi.

Ma la produzione su grande stile dei sigari risale al primo trentennio dello scorso secolo; allora la produzione agricola languiva, l’unica fiorente era quella del tabacco, la cui coltivazione era stata avviata nel secolo precedente.

Negli anni successivi ebbe inizio la coltivazione di un particolare tipo di tabacco per la produzione dei sigari “Kentucky” e “Brasile”, che inizialmente venivano lavorati nei sottotetti di abitazioni private, tante delle quali furono vittime di incendi.

Nel 1933 nel circondario metelliano c’erano 300 ettari destinati alla coltivazione di tabacco, che producevano circa 8000 quintali di foglie gregge curate. La produzione di tale quantitativo richiedeva un’enorme lavoro che, in gran parte, veniva svolto da intere famiglie contadine, dal trapianto, alla raccolta, alle prime cure.

E veniamo ai fatti.

E’ accaduto che, dopo un intervento del 21 gennaio scorso, dal titolo “Cava de’ Tirreni, a proposito della biblioteca comunale” dell’ex sindaco Luigi Gravagnuolo sulla Biblioteca Comunale, che l’Amministrazione Servalli avrebbe intenzione di trasferire a Villa Rende per rendere l’immobile disponibile alla vendita  clicca qui per leggere, il portavoce dell’ex tabacchificio, avv. Bruno Todisco, sia intervenuto il 23 seguente con una nota, pubblicata dal nostro giornale, molto pungente nei confronti dell’ex sindaco, dal titolo “Cava de’ Tirreni, sull’ex Manifattura nota polemica del MALC all’ex sindaco Luigi Gravagnuolo”, clicca qui per leggere.

L’ex sindaco Gravagnuolo, secondo l’avv. Todisco, sarebbe reo di aver fatto proposte irrealizzabili per l’utilizzo della area del Manifattura Tabacchi, che sarebbe dovuta diventare “un enorme condominio privato, con oltre 100 appartamenti, con parcheggi e negozi, e con enorme movimento di auto che avrebbe paralizzato il centro cittadino.”

Faceva seguito il consiglio a Gravagnuolo “di moderare il livore per le scelte fallite della sua breve amministrazione”, nonchè di evitare di “parlare ancora dell’operazione cementificazione della Manifattura come di una occasione persa” che sarebbe “indice di una visione del mondo che non coincide con gli interessi generali di una comunità”.

In verità, la pungente ramanzina dell’avv. Todisco ha sorpreso non poco in quanto, rileggendo l’intervento dell’ex sindaco Gravagnuolo, abbiamo avuto la conferma che non conteneva alcuna nota polemica nei confronti del Malc, citato solo marginalmente, con una lieve frecciatina sulla quale sarebbe stato preferibile sorvolare.

Gravagnuolo esprimeva una sua opinione sulla “opposizione conservatrice di quelli che si spaventano di ogni cambiamento, in buona parte gli stessi ai quali i Cavesi debbono la scandalosa occlusione della fruizione pubblica dell’area dell’ex Manifattura Tabacchi di Viale Crispi, “gloriosamente” chiusa ormai da un quarto di secolo. Sono sempre gli stessi che negli anni ’90 fecero di tutto -per fortuna senza riuscirvi- per far saltare la realizzazione della copertura del trincerone ferroviario di Corso Principe Amedeo…”

Chiediamo scusa ai pazienti lettori per esserci dilungati sugli antefatti, che abbiamo ritenuto indispensabile citare per approfondire efficacemente il discorso, e li invitiamo a leggere il seguito nel prossimo articolo.

(segue)

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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