Tra amici e nemici, dalle bombe dalle opposizioni al fuoco amico…
Caro Servalli, pensavo di riprendere il colloquio che fino a un semestre fa avevo settimanalmente con te, e di esaurire il tutto in un solo articolo, ma avrei dovuto mettere tanta di quella carne al fuoco che alla fine avrei rischiato di farla bruciare tutta; quindi preferisco riprendere questo colloquio dividendolo in più capitoli, così ci capiamo meglio e non tedio i lettori che hanno la pazienza di leggermi.
Ti confesso che per tutto questo tempo mi è mancato il contatto quasi settimanale con te, visto che sono trascorsi oltre sei mesi dall’ultimo mio messaggio, esattamente dal 21 settembre dello scorso anno quando pubblicai su questo giornale l’articolo “Servalli, Sindaco mio, che brutta fine” e, con la consueta sincerità, ti espressi il mio disappunto per tutto quello che stava venendo fuori sui conti del comune, sul bilancio pluri-deficitario, e su annessi e connessi.
In verità quando, il successivo 30 settembre, il tuo ex assessore al bilancio, Adolfo Salsano, dopo averti tenuto sulla graticola per un bel po’ di tempo, decise, bontà sua, a “sciogliere la riserva” e a chiarire, finalmente, tutto il bailamme creato intorno al deficit, spiegando nei dettagli quello che era capitato -e cioè che dei 40 milioni di euro di deficit tu eri responsabile solo di 12 milioni in quanto altri 28 provenivano dalla precedente gestione, e che erano ripiombati sul tavolo anche per effetto di interventi inappropriati e improvvidi effettuati dal Governo e da varie Corti- scrissi una lunga considerazione che pubblicai il 29 novembre sulla mia pagina FB, e che tu ben conosci perché la trasferii anche sulla tua pagina e puoi rileggertela cliccando sul link https://www.facebook.com/nino.maio.5.
In verità io confidavo in una tua risposta, su FB o altrove, che però non c’è stata, ma non mi sono meravigliato più di tanto perché negli anni del tuo sindacato ho imparato tante cose.
Tutto questo preambolo per dirti che non potrò esaurire questo dialogo in una sola puntata, debbo necessariamente dividerlo, iniziando da una prima analisi che riguarda il contorno che ti circonda al Comune, rinviando ad un’altra puntata l’analisi del deficit ballerino.
Così qualche sera passata, insieme a un caro amico, che tu ben conosci, ci siamo messi a tavolino e ci siamo “divertiti” a esaminare il gruppo di quelli che ti sono intorno nella quotidiana attività di amministratore comunale.
Insomma, abbiamo voluto fare il punto della situazione esaminando, tra i vari personaggi, quali sono i tuoi amici, chi è tuo nemico, chi ha piacere di impallinarti e quale “fuoco amico” devi temere.
Purtroppo la situazione, mi dispiace dirtelo con tanta franchezza, è dura, perché di veri amici ne hai veramente pochi, per non dire nessuno, i falsi amici sono tanti, i nemici sono parecchi pure nel tuo cerchio magico, e secondo me devi temere più questi che una parte della opposizione, specialmente quella che nel precedente quinquennio ha fatto solo finta di contrastarti, concludendo molto poco, il che, evidentemente, ti ha ringalluzzito, hai pensato che, alla fin-fine, governare era una pacchia, ma qui hai commesso un grosso errore, non hai tenuto conto che dalle urne del voto successivo è emerso un movimento, poi diventato partito, che l’opposizione aveva intenzione di farla veramente, e veramente la sta facendo, quella “Fratellanza” dell’ex Fra Gigino che per un pelo non ha vinto le elezioni.
Col risultato che la pacchia dei primi cinque anni per te è finita, che la Fratellanza ti tallona e ti mette in croce, e coagula intorno a se anche l’ “altra opposizione” di quelli che prima la facevano solo per finta.
Se poi aggiungiamo che c’è qualche professionista cittadino che non deve ricorrere ad avvocati per fare denunzie e istanze a varie magistrature, civili, penali e amministrative, penso che il tuo presente e futuro stiano diventando davvero difficili, devono farti veramente preoccupare perché la tua vita amministrativa, come già si sta dimostrando, è veramente dura e lo sarà ancora di più in futuro.
A tutto ciò devi aggiungere che anche la struttura comunale sembra fare acqua da tutte le parti, dei dirigenti ti puoi fidare fino a un certo punto, visto come sono “l’un contro l’altro armati”, e il personale sembra andare a ruota libera, e non potrebbe essere altrimenti visto il clima.
Quindi pochi amici, i molti nemici, e pure il “fuoco amico” che ti impallina: è veramente difficile stare nei tuoi panni.
E se te lo dice uno che in passato è stato spesso accusato di essere il tuo difensore, il tuo “endorser”, puoi fidarti: io non ti sono contro per principio, ma valuto i fatti e traggo le conclusioni
Chi mi ha supportato nel colloquio un cavese doc e innamorato, anche passionalmente, della sua città, mi ha confessato che intende scendere in campo, ma senza velleità di comando o di incarichi; l’incarico è conseguenza di mediazione, di trattative, spesso di compromessi, ed egli intende essere legittimato unicamente dal voto, ed entrare in consiglio forte del sostegno degli elettori, se lo otterrà: io penso proprio di sì, vista la persona; fra l’altro già in passato è stato valido assessore in un settore certamente non facile, e proprio per la sua validità venne impallinato da chi le cose voleva solo far finta di farle, e alla fine la città ripiombò nel caos, dal punto di vista della sicurezza e non solo.
Vero è che vorrebbe ricostituire anche a Cava un centro-destra, oramai inesistente, ma in una amministrazione locale parlare di schieramenti politici è una pura illusione, sia perché la politica locale deve farla chi si candida a servire la città, ma anche perché parlare di schieramenti, qui a Cava più che altrove, è una utpia, giacché se è vero che il deprecato deficit è ballerino, è anche vero, purtroppo, che anche tanti personaggi politici metelliani sono da anni ballerini impenitenti, passano da destra al centro e alla sinistra con grande nonchalance, tant’è che l’ amico li definisce “quelli che passano…”. E non sembra che potrà esistere una temuta “armata Brancaleone di sprovveduti allo sbaraglio”.
E se le cose andranno come prevedo, questo amico diventerà parte integrante della nuova amministrazione in quanto è anche intimo amico del tuo principale concorrente alla carica di Sindaco, parlo dell’ex Fra Gigino il quale per un pelo non ce l’ha fatta la volta scorsa, ma ora certamente sarà eletto e almeno per un quinquennio potrebbe essere un buon amministratore, poi si vedrà; se riuscirà ad amministrare con la stessa grinta e caparbietà con cui ha ricostruito la Chiesa e il Convento di San Francesco, certamente otterrà i risultati, pure se amministrare un Comune non è la stessa cosa che amministrare una comunità ecclesiale.
A queste condizioni, quale potrà essere il tuo futuro? Secondo me prima tirerai i remi in barca, meglio sarà per te, per la città e per la macchina comunale, e probabilmente anche per il bilancio comunale.
Per concludere: quando si è giunti al capolinea bisogna prenderne atto e decidere di conseguenza, incaponirsi a rimanere nella situazione attuale non è intelligente e danneggia ancora di più le persone e le situazioni, meglio fare un passo indietro e passare la mano.
Pensaci.