scritto da Angela Senatore - 26 Ottobre 2023 08:29

POESIA L’albergo dei morti: la nuova raccolta di poesie di Fabio Dainotti

In questi tempi moderni, in cui il romanzo si fa breve perché oltre le cento pagine i lettori si stancano di leggere e anche gli editori chiedono agli scrittori di abbreviare perché un volume troppo voluminoso (il gioco di parole è voluto) incuterebbe timore reverenziale

L’albergo dei morti” è il titolo della raccolta di poesie di Fabio Dainotti, presidente onorario della Lectura Dantis Metelliana.

L’antologia comprende versi maturati nel corso degli anni e si aggiunge ad altre pubblicazioni dello stesso Dainotti.

In questi tempi moderni, in cui il romanzo si fa breve perché oltre le cento pagine i lettori si stancano di leggere e anche gli editori chiedono agli scrittori di abbreviare perché un volume troppo voluminoso (il gioco di parole è voluto) incuterebbe timore reverenziale dagli scaffali di una libreria, scrivere poesie mi sembra già di per sé una scelta coraggiosa e un atto di fiducia nel lettore, fiducia nella sua attenzione e nella sua sensibilità.

Così immagino Fabio Dainotti pensare “con la fronte aggrottata a fischio” una prateria, la luna, un’ombra che galoppa. La sua “Ispirazione”. Se chiudo un attimo gli occhi, mi sembra di inspirarla questa serata idi cui scrive. Due righe, due versi, a volte riescono ad aprire un mondo di immaginazioni.

È una ispirazione di stampo esistenzialista quella di Dainotti, che sembra rifarsi in qualche modo ai grandi poeti novecenteschi e che, al tempo stesso, riesce a mantenere un linguaggio comune, non aulico, non artefatto, vero. C’è la vita e la morte, c’è il ricordo del passato, dell’infanzia, di chi non c’è più ma sembra “tornato ancora vivo / da dove dicono nessun torni” (Sogno premonitore) e al tempo stesso, uno sguardo volto al futuro incerto, “il domani: una carta dei tarocchi” (L’albergo dei morti).

Senza mai essere leziosi o eccessivamente languidi, questi versi al contrario sembrano materici, solidi, risoluti e forse questo  li rende anche spiccatamente drammatici.

Del resto, l’Ars poetica è ben definita nell’omonima poesia:

Scriver versi fa bene e anche male:

la madre che si sgrava

prova un piacere uguale.

Giornalista pubblicista, collabora con Ulisse online dal 2021 occupandosi principalmente della pagina culturale e di critica letteraria. È stata curatrice della rassegna letteraria Caffè letterari metelliani organizzata da Ulisse online e IIS Della Corte Vanvitelli e ha collaborato con Telespazio in occasione del Premio Com&te. È da maggio 2023 responsabile della Comunicazione di Fabi Salerno. Abilitata all’esercizio della professione forense, lavora in una delle principali banche italiane con specializzazione nel settore del credito fondiario.

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