scritto da Redazione Ulisseonline - 25 Maggio 2024 08:54

Povero Dante o poveri noi?

Noi occidentali, che sui temi religiosi siamo molto relativisti e tolleranti, non ci formalizziamo più di tanto e, pazienza, diamo loro in pasto Dante senza problemi. Facciamo male? Forse sì, per eccesso di sensibilità. Forse no, per il dovuto rispetto che va accordato a tutti, soprattutto in materia religiosa

foto Giovanni Armenante

A  Treviso due studenti musulmani sono stati esonerati da studiare la Divina Commedia in quanto Dante offende l’Islam. Motivo per cui studieranno di più Boccaccio e tutto è sistemato. La questione sta nel fatto che nel 28esimo canto dell’Inferno, Dante incontra Maometto perché lo considera un seminatore di discordie. Tutto qui. C’è un particolare, siamo di fronte ad un’opera letteraria, peraltro datata 1300. I musulmani, però, sono molto suscettibili e non vanno tanto per il sottile. Noi occidentali, che sui temi religiosi siamo molto relativisti e tolleranti, non ci formalizziamo più di tanto e, pazienza, diamo loro in pasto Dante senza problemi. Facciamo male? Forse sì, per eccesso di sensibilità. Forse no, per il dovuto rispetto che va accordato a tutti, soprattutto in materia religiosa. Peccato che tanta generosità e tolleranza non vengano accordate a noi occidentali, quindi anche a noi italiani, credenti non musulmani, nei paesi dell’Islam. Anzi, in qualcuno di essi, è in gioco persino la vita. Per questo la domanda è legittima: povero Dante o poveri noi?

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Una risposta a “Povero Dante o poveri noi?”

  1. 25 maggio 2024 – By Nino Maiorino – Caro Direttore, sei stato fin troppo buono nei confronti dell’Islam e dei Musulmani, la cui prepotenza e arroganza non ha limiti; se fosse stato Il contrario, avrebbero avuto lo stesso riguardo per la nostra cultura e le nostre tradizioni? La incomprensibile disponibilità dei nostri politici, specialmente di sinistra, nei confronti di questi stranieri che non hanno alcun rispetto per noi, contribuisce a fare in modo che la nostra popolazione a prenda le distanze da quei politici e rifiuti l’integrazione, pur necessaria, con tali intransigenti ospiti. Ecco uno dei tanti motivi di non accoglienza e dell’orientamento a destra di tanti.

    A Treviso due studenti musulmani sono stati esonerati da studiare la Divina Commedia in quanto Dante offende l’Islam. Motivo per cui studieranno di più Boccaccio e tutto è sistemato. La questione sta nel fatto che nel 28esimo canto dell’Inferno, Dante incontra Maometto perché lo considera un seminatore di discordie. Tutto qui. C’è un particolare, siamo di fronte ad un’opera letteraria, peraltro datata 1300. I musulmani, però, sono molto suscettibili e non vanno tanto per il sottile. Noi occidentali, che sui temi religiosi siamo molto relativisti e tolleranti, non ci formalizziamo più di tanto e, pazienza, diamo loro in pasto Dante senza problemi. Facciamo male? Forse sì, per eccesso di sensibilità. Forse no, per il dovuto rispetto che va accordato a tutti, soprattutto in materia religiosa. Peccato che tanta generosità e tolleranza non vengano accordate a noi occidentali, quindi anche a noi italiani, credenti non musulmani, nei paesi dell’Islam. Anzi, in qualcuno di essi, è in gioco persino la vita. Per questo la domanda è legittima: povero Dante o poveri noi?

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