scritto da Pasquale Petrillo - 08 Ottobre 2024 09:00

Delitto mafioso dell’agente Agostino: la giustizia arriva dopo 35 anni

Un delitto noto anche per la battaglia intrapresa dal papà del poliziotto, Vincenzo Agostino, al fine di conoscere la verità. Dopo l'omicidio del figlio, infatti, Vincenzo non si era tagliato più la barba in attesa di giustizia su quel duplice omicidio mafioso

foto Giovanni Armenante

Nella giornata di ieri i giudici della Corte di Assise di Palermo,  hanno condannato all’ergastolo un boss mafioso accusato del duplice omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino e della moglie incinta Ida Castelluccio. L’agguato di mafia avvenne il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini, in provincia di Palermo. Agostino, insieme ad un suo collega, aveva sventato poco tempo prima l’attentato dinamitardo mafioso dell’Addaura, salvando così la vita al giudice Giovanni Falcone. Ora, dopo 35 anni, finalmente si fa luce sul suo omicidio e della moglie. Un delitto noto anche per la battaglia intrapresa dal papà del poliziotto, Vincenzo Agostino, al fine di conoscere la verità. Dopo l’omicidio del figlio, infatti, Vincenzo non si era tagliato più la barba in attesa di giustizia su quel duplice omicidio mafioso. Ora, però, che la giustizia è arrivata, Vincenzo Agostino la barba non potrà tagliarsela. Nel frattempo, è scomparso. I giudici hanno appurato che l’agente Nino Agostino sapeva troppo dei rapporti tra mafia e apparati delle istituzioni. E questo determinò la sua condanna a morte. Ci sono voluti trentacinque lunghi anni per arrivare alla verità, purtroppo. Tuttavia, anche se con tanto ritardo, grazie alla caparbietà dei giudici, giustizia è stata fatta. E la mafia ancora una volta è uscita sconfitta dallo Stato.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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