scritto da Nino Maiorino - 25 Settembre 2024 07:14

Il nuovo virus HOOK che minaccia i cellulari

Qualche giorno fa abbiamo parlato del rischio che la luce blu dei cellulari minaccia la nostra salute, agendo su alcune cellule e provocando un invecchiamento precoce.

Ora da un sito specializzato ci giunge la notizia che gli smartphone sono minacciati da un nuovo virus molto pericoloso, chiamato “Hook”, che colpisce specialmente quelli che utilizzato il sistema Android; il virus sarebbe in grado di prendere il controllo dei dispositivi mobili dell’apparecchio utilizzando il “VNC – Virtual Network Computing” che, però, sulle versioni più aggiornate di Android , dalla 11^ alle successive, avrebbe qualche difficoltà.

In ogni caso il nuovo virus è particolarmente insidioso.

Il modulo VNC di Hook, ad esempio, permette di interagire in tempo reale con l’interfaccia utente del dispositivo compromesso; così diventa possibile compiere qualsiasi azione su di esso, esattamente come se lo si avesse tra le mani.

Tra le funzionalità di Hook c’è un sistema che consente di individuare tutti i file presenti e di scaricarli su un dispositivo remoto al di fuori dello smartphone; ovviamente può anche distruggerli rendendoli inutilizzabili.

Un’altra funzione del virus permette di registrare tutti i messaggi presenti all’interno di WhatsApp, consentendo al truffaldino utilizzatore di inviare messaggi tramite l’account della vittima.

C’è poi un sistema di geo-localizzazione che permette di tracciare la posizione precisa del dispositivo e, quindi, del suo utilizzatore.

Insomma Hook permette a chi lo usa di poter eseguire qualsiasi tipo di azione sullo Smartphone, comprese transazioni bancarie e sottrazione di informazioni personali, intercettazione di comunicazioni e via dicendo.

I ricercatori osservano che Hook è una minaccia che riguarda gli utenti di tutto il mondo, ma che in maniera particolare si rivolge agli utenti di Australia, Canada, Francia, Italia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Turchia prendendo di mira nello specifico anche le App degli istituti bancari locali.

Al momento Hook viene distribuito tramite canali non ufficiali sotto le mentite spoglie di un APK di Google Chrome, anche se i nomi dei pacchetti “com.lojibiwawajinu.guna”, “com.damariwonomiwi.docebi”, “com.damariwonomiwi.docebi” e “com.yecomevusaso.pisifo” dovrebbero destare più di un sospetto.

Ci scusiamo per l’eccessivo tecnicismo dei termini, lo facciamo affinché i lettori possano tener conto della provenienza delle minacce.

Secondo gli esperti, Hook è capace di eludere moltissimi antivirus ed è dotato di un file manager che consente ai cyber criminali di spiare ogni tipo di operazione compiuta con il nostro dispositivo cellulare.

La cosa che più preoccupa è che questo virus sarebbe in grado di colpire quasi 30 App di banche italiane, mettendo a serio rischio i risparmi di migliaia di italiani.

Come difendersi?

Esistono diversi accorgimenti da seguire.

Innanzitutto, bisogna aggiornare tempestivamente il proprio sistema operativo; in genere questo avviene automaticamente, ma è preferibile che periodicamente si faccia controllare il telefonino da un esperto.

Inoltre, è preferibile sempre utilizzare Play-Store o App-Store per scaricare le App da installare sul nostro smartphone, in quanto i programmi presenti su questi Store risultano più sicuri.

Per quanto riguarda i rapporti bancari è preferibile evitare che essi vengano gestiti dal cellulare: per essi è preferibile l’utilizzo del PC di casa.

Nel caso in cui il proprio dispositivo venisse attaccato dal virus, bisogna tempestivamente segnalarlo alla Polizia Postale e bloccare i conti in banca.

 

 

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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