Sul “Recovery plan” il Governo apre il confronto con maggioranza e Unione Europea
Bruxelles chiede il rispetto dei tempi con dei progetti ben mirati e non solo linee guida. Il governo: “Siamo in largo anticipo rispetto alla scadenza della commissione europea del 15 ottobre”
Il Comitato Interministeriale per gli Affari Europei (CIAE) ha approvato le linee guida del ‘Recovery plan’ con la soddisfazione di Giuseppe Conte e di tutto il governo.
Il presidente del Consiglio apre la partita con la sua maggioranza, incontrando i capi delegazione a palazzo Chigi. Ma è con l’Europa che dovrà essere portato avanti il dialogo. Considerato anche che a Bruxelles, secondo quanto si apprende, non sarebbe passato inosservata quella sottolineatura del presidente del Consiglio in conferenza stampa sulla dilazione dei tempi imposta dalla Ue.
Anche fonti parlamentari Ue osservavano come Bruxelles chieda il rispetto dei tempi, con dei progetti ben mirati e anzi non si limiterebbe a invocare delle linee guida.
In ogni caso l’interlocuzione sotto traccia tra Roma e Bruxelles è avviata da settimane e il ‘timing’ del 15 ottobre è indicato anche dall’esecutivo come un confine invalicabile, nonostante all’interno della maggioranza c’e’ chi nutre dei dubbi sulla possibilità che il ‘Recovery fund’ sia tradotto in un allegata alla Nadef, ovvero la Nota di aggiornamento al DEF (Documento di Economia e Finanza).
“Noi – ha spiegato Conte – eravamo premuniti per consegnare” il piano per il Recovery fund “completo a metà ottobre, invece, pur avendo lavorato alacremente questa estate, tutto agosto, i tempi, annunciati ufficialmente dalla Commissione europea, si dilatano”.
Quindi “il 15 ottobre non presentiamo la versione completa ma le linee guida che contengono gli obiettivi strategici, cosa che abbiamo già predisposto”. Ed ancora: “Noi confidiamo di presentarlo subito, nella prima data utile a gennaio. Poi la Commissione ha otto settimane per valutarlo e l’Ecofin (Consiglio Economia e finanza) ulteriori 4 settimane per l’approvazione definitiva”.
Al di là delle eventuali o meno precisazioni di Bruxelles sulla dilazione dei tempi, il presidente del Consiglio e’ stato chiaro: “Non un solo euro del Recovery Fund sarà sprecato, non possiamo permettercelo”.
Questo vuol dire che l’assalto alla diligenza non sara’ consentito.
“Siamo in largo anticipo rispetto alla scadenza della commissione europea del 15 ottobre”, ha spiegato Conte che nei prossimi giorni dovrebbe incontrare le parti sociali e i rappresentanti della società civile per affrontare il tema della “sfida epocale”.
“Siamo determinati e concentrati per offrire uno scatto di ripresa al Paese. Ma se mai mi accorgessi che non riuscissimo a realizzare il Piano io per primo sarei a ritenere che c’e’ qualcosa nel governo che non e’ efficace e efficiente”, ha osservato il Capo dell’esecutivo. (fonte Confcommercio)