scritto da Carolina Milite - 26 Febbraio 2021 09:29

Covid, i ristoratori saranno i nuovi poveri?

Alla fine i nuovi poveri saranno i ristoratori. Il governo non ha idea di quello che sta vivendo il settore. Le ripercussioni si vedranno per molto tempo.

Si chiude tutto e arrivederci. È la strategia più facile da adottare ed è quella che è stata seguita dal governo Conte in questo primo anno di pandemia e che pare verrà perpetuata, almeno dai primi segnali, dal governo Draghi. Ma ci auguriamo di sbagliare.

In particolare a essere fortemente penalizzato è il settore della ristorazione che da un anno a questa parte si trova in balia di un’altalena di lockdown frutto di una politica dello stop and go che nei fatti si è rivelata fallimentare.

Al di là della questione di far riaprire le attività di ristorazione, fondamentale per la loro sopravvivenza, vi è un’altra problematica, tanto grave quanto sottaciuta: il problema di tutti quei settori finiti nella lista nera dei possibili insolventi di istituti di credito, finanziarie e fornitori, primo tra tutti il mondo della ristorazione. Diversi istituti di credito segnalano le aziende della ristorazione come non affidabili. Fino a pochi mesi fa erano clienti con cui fare affari, ora dicono “no” a ogni richiesta e tagliano il credito.

Una nota di Bankitalia indica che la flessione dell’attività economica causata dalla pandemia si rifletterà  in un aumento delle probabilità di insolvenza per la ristorazione – definita “impresa molto rischiosa” – con una probabilità di default che si attesta a circa il 6%. Dietro questi numeri vi è un comparto ridotto in ginocchio, vi sono persone, lavoratori che hanno perso la propria dignità e che stanno vivendo un vero e proprio calvario a causa di discutibili decisioni politiche. Il rischio maggiore è che quegli imprenditori che non vedono la luce in fondo al tunnel possano rivolgersi agli usurai o, ancora peggio, consegnare la loro attività a prestanome della criminalità organizzata.

Una vera e propria ecatombe per le piccole imprese della ristorazione che sono diventate i nuovi poveri del Coronavirus, profondamente delusi dall’incapacità del governo di tutelare la categoria e porre un freno alla drammatica situazione che stanno vivendo. E’ necessario coinvolgere tutte le realtà del territorio, anche gli enti locali e i politici, perché venga permesso di riaprire i ristoranti e tornare a lavorare. E’ stato superato il punto del non ritorno. Serve un vero sostegno alla categoria.

La domanda da porsi, tra spese fisse e cartelle di pagamento dei tributi locali, di F24 e bollette della luce e del gas, è: quante aziende piccole e piccolissime sopravvivranno alla pandemia e alla stretta del credito?

Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

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