scritto da Christian De Iuliis - 15 Febbraio 2021 09:46

L’ARCHRITICO Terapie omeopatiche

Domenica scorsa, esattamente otto giorni fa, in questa stessa rubrica ho pubblicato un articolo a margine del crollo avvenuto nel centro di Amalfi, dal titolo “ Il governo (del territorio) dei peggiori”

Sulle accuse del procuratore Borrelli che imputava agli abusi edilizi la colpa dei crolli, scrivevo che sarebbe più opportuno non limitarsi ad osservare gli interventi illegittimi (che, sia chiaro, vanno perseguiti) ma piuttosto concentrarsi sugli interventi, pubblici, che vengono realizzati con tutte le autorizzazioni e soprattutto su quelli che non vengono mai realizzati, ovvero le opere di manutenzione, controllo e protezione dell’ambiente.

Le dichiarazioni del procuratore sono finite anche al tg1, in un servizio che ha offerto un’immagine distorta e inquietante del nostro territorio. Ripulirsi la coscienza demolendo qualche abuso edilizio o impedendo qualsiasi tipo di intervento, anche minimo, anche di risanamento, sul patrimonio edilizio e rurale privato, non servirà a salvare la costa d’Amalfi dal dissesto idrogeologico. Anzi, con ogni probabilità contribuirà a peggiorare la situazione.

A riprova, non richiesta, di quanto avevo scritto, in questa settimana sono avvenuti nell’ordine: il crollo di una porzione di via casa Rossa a Ravello, uno smottamento a Tramonti che ha creato una pericolosa diga nel fiume e l’ennesima frana sulla statale tra Vietri e Salerno. Più altri, decine, di cedimenti, ai quali volontari e privati hanno provato a porre rimedio.

Nessuna di queste circostanze riguarda costruzioni abusive.

Nel caso della frana sulla statale 18, tra Vietri e Salerno, i franamenti del costone roccioso avvengono periodicamente da quando è in costruzione (oramai da più di dieci anni), al di sotto dell’area, la galleria di “porta Ovest”. Un fatto che dovrebbe spingerci, ulteriormente, a riflettere sull’inutile traforo Minori-Maiori.

Lungo quel versante, ogni volta, vengono effettuati nuovi lavori al termine dei quali la strada viene riaperta “in sicurezza” (teorica, chiaramente).

A Ravello l’interpoderale, a quanto pare, è stata realizzata direttamente sul terreno, senza muri di sostegno o palificate. Il tratto era delimitato da tempo ma nessuno ha pensato di intervenire.

Alla mancata attenzione preventiva, fa da contraltare la sfilata di politici che, subito dopo il disastro, accorrono sui luoghi.  Sono, è evidente, i politici più mediocri della storia della nostra repubblica. Non stupisce: in Italia, i giudiziosi si tengono lontani dalle contese elettorali.

Così ai cittadini toccano i peggiori: li hanno votati, anche se spesso lo hanno fatto perché erano gli unici ad essersi proposti, ed ora se li tengono.

Fanno quasi tenerezza quando arrivano promettendo pronte riaperture “in sicurezza”, annunciando “tavoli tecnici” e rassicurando sul loro indispensabile impegno.

Chiedono pazienza e fiducia, nel frattempo continuano a sciupare soldi pubblici per opere non solo inutili ma anche dannose.

Paradosso: sono causa della malattia e si propongono come medicinale.

Si tratta evidentemente di terapie omeopatiche.

(P.S.: Intanto ieri mattina, ad Amalfi è crollata anche la passerella che doveva garantire, in prossimità della frana, il passaggio pedonale sul lungomare dei Cavalieri. Ovviamente “in sicurezza”).

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Nasce, vive, vegeta in costa d’Amalfi. Manifesta l’intenzione di voler fare l’architetto, nel 1984, in un tema di quarta elementare, raggiunge l’obiettivo nel 2001. Nel 2008 si auto-elegge Assessore al Nulla. Nel 2009 fonda il movimento artistico-culturale de “Lo Spiaggismo”. Avanguardia del XXI^ secolo che vanta già diversi tentativi di imitazione. All’attivo ha quattro mezze maratone corse e due libri pubblicati: “L’Architemario – volevo fare l’astronauta” (Overview editore – 2014) e “Vamos a la playa – Fenomenologia del Righeira moderno” (Homo Scrivens – 2016). Ha ricevuto premi in diversi concorsi letterari. Si definisce architetto-scrittore o scrittore-architetto. Dipende da dove si trova e da chi glielo chiede.

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