scritto da Christian De Iuliis - 27 Aprile 2021 11:22

L’ARCHRITICO Ollolanda

Se l’architettura non spostasse il confine sempre un passo avanti, staremmo ancora ad arredare le caverne.

C’è solo da decidere di volta in volta dove e quanto avanzare.


E’ praticamente terminato (manca solo una parte della sistemazione esterna) l’edificio per appartamenti denominato “DecòMposition”, a Salerno lungo via Parmenide, su progetto dell’architetto Angelo Viscido (Viscidoarchitetti) a pochi passi dalle rovine del pastificio Amato (che pure fu onorato, niente meno che da Jean Nouvel, di un progetto di ristrutturazione finito nel nulla)

“DecòMposition” è una torre di 13 piani e 44 appartamenti che si eleva in un quartiere soprattutto residenziale, ad est del centro città, non distante dall’ospedale e dalla zona industriale o di quel che ne rimane.

Alla base della soluzione formale c’è l’obiettivo “di una forte caratterizzazione e riconoscibilità”, lo dichiara il progettista al quale non fa certo difetto l’attenzione ai particolari e il gusto per la citazione.

“Anche un oggetto d’architettura di grossa scala dimensionale merita di essere concepito con la medesima cura per il dettaglio e la composizione che si riserverebbe ad un oggetto di design” sostiene Viscido.

Ribaltando lo slogan di Rogers “dalla città al cucchiaio”, in questo caso un intero servizio di posate.

Inosservata non passa di certo, la torre “DecòMposition”, col suo gioco di incastri e sporgenze, balaustre coi vetri colorati, portali, schermature, rampe in calcestruzzo e altre cose più o meno identificate.

Un limite spostato audacemente, senza dubbio, più di un passo avanti.

Per Salerno si tratta di un tragitto lungo, andata e ritorno dai Paesi Bassi. Importando non tulipani e mulini a vento ma recupero delle periferie e neoplasticismo.

Mondrian e MVRDV piuttosto che Gullit e Van Basten.

Comprensibile lo smarrimento dei locali: “Ollolanda” si avvicina o tocca fare uno sforzo di coraggio e fantasia.

Per assimilare questi nuovi oggetti.

Che sono tanti (pure troppi).

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Nasce, vive, vegeta in costa d’Amalfi. Manifesta l’intenzione di voler fare l’architetto, nel 1984, in un tema di quarta elementare, raggiunge l’obiettivo nel 2001. Nel 2008 si auto-elegge Assessore al Nulla. Nel 2009 fonda il movimento artistico-culturale de “Lo Spiaggismo”. Avanguardia del XXI^ secolo che vanta già diversi tentativi di imitazione. All’attivo ha quattro mezze maratone corse e due libri pubblicati: “L’Architemario – volevo fare l’astronauta” (Overview editore – 2014) e “Vamos a la playa – Fenomenologia del Righeira moderno” (Homo Scrivens – 2016). Ha ricevuto premi in diversi concorsi letterari. Si definisce architetto-scrittore o scrittore-architetto. Dipende da dove si trova e da chi glielo chiede.

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