INTERVISTA SULLA CITTA’ Matilde Milite: “A Cava oggi manca la cura della città, del particolare, e di sera è terra di nessuno”
Il viaggio di Ulisse con le interviste sulla città prosegue, dopo quella iniziale con l’ex sindaco Galdi, con una giovane donna, tenace e intraprendente, una professionista impegnata in politica, Matilde Milite.
Avvocato cassazionista, con studi anche in Olanda per la sua tesi in procedura penale comparata sulla legislazione minorile e un master in diritto comunitario, si definisce innanzitutto una “donna di passione”. Per lo spirito con il quale difende i suoi clienti, ma anche per lo spirito con il quale difende e sostiene la sua terra. Lei che ha vissuto e vive da sempre a Cava, che nel 2011 è stata nominata alla presidenza del Consiglio di Amministrazione di Ausino (azienda partecipata da 22 Comuni, tra cui Cava de’ Tirreni), senza remore afferma che “durante il secondo mandato con la sconfitta del centro destra a Cava de’ Tirreni, per correttezza politica, ho inteso rimettere all’assemblea le mie dimissioni, pur non condividendo l’idea che le partecipate possano essere gestite dalla politica”. Per correttezza. Una parola che la politica troppo spesso dimentica. Ma la Milite, vicina agli ideali di destra, no. “Più che un politico, mi sento un tecnico prestato alla politica – aggiunge – e mai la mia professionalità o lo svolgimento del mio incarico pubblico sono stati influenzati dalla politica”. Attualmente è consulente tecnico presso il Comune di Positano, ma le sue incursioni in politica di certo non sono finite.
Quali sono a suo avviso i punti di forza della città?
La sua posizione geografica che ne fa la porta della costa d’Amalfi, le sue tradizioni ed il suo borgo.
E i punti deboli?
L’assenza di una connotazione. Un tempo Cava era centro di commercio elegante, raffinato. Oggi manca la cura della città, del particolare.
In prospettiva cosa serve alla città per crescere?
Accrescere i servizi, potenziare i controlli, dare sicurezza è sinonimo di crescita.
Una cosa che su tutto lei ritiene sia per la città una piaga da curare, un male da debellare?
La piaga da debellare è la mancanza assoluta di sicurezza. Occorrono controlli sul territorio. Di sera Cava è ormai terra di nessuno.
Guardando oggi la città, cosa vorrebbe che tornasse dal passato?
La sicurezza e maggiore pulizia della città.
E del presente cosa salverebbe?
Salvo Cava che è già bella di per sé basta poco per renderla splendida.
Cosa invece butterebbe del passato e anche del presente?
Del passato non va buttato mai nulla, deve essere la base per migliorare. Non userei il termine “buttare” ma cosa migliorerei sicuramente l’igiene urbana e un’attenzione maggiore alle frazioni a volte dimenticate.
Ad un politico che si accingesse a governare Cava lei quale consiglio, suggerimento, indicazione darebbe?
Non credo di poter dare consigli o suggerimenti posso solo immaginare la Cava che vorrei: mi piacerebbe un centro storico diverso, curato con progetti che attirino il turismo. Abbiamo tradizioni artigiane ormai scomparse. La città di Siena del suo palio ha fatto un motivo di vanto in tutto il mondo, noi abbiamo la tradizione della festa di Monte Castello che potrebbe essere un volano per la città. Ma resta sempre tra pochi intimi.
E agli attuali amministratori comunali quale consiglio, suggerimento, indicazione si sentirebbe di dare?
Abbiate il coraggio di fare scelte, A volte anche quelle impopolari possono portare nel medio periodo a risultati sorprendenti. Fare una politica accomodante non porta da nessuna parte.
In una stagione politica senza partiti ideologici, ha ancora senso dirsi di destra, di centro o di sinistra? Se sì, cosa significa per lei essere di sinistra, di centro e di destra?
Concordo con lei e le rispondo con una domanda: oggi cos’è la destra e cos’è la sinistra? Bisognerebbe partire da questo, prima di andare oltre. Perché di destra e sinistra storicamente intese è rimasto ben poco. Basti pensare al nostro Governo, solo venti anni fa un’alleanza di tal genere sarebbe stata impensabile. Di destra erano allora i professori, quelli delle Università, erano i proprietari terrieri, erano i contadini, ed era pure la nobiltà. Ma oggi? Si può essere più o meno autoritari o libertari dal punto di vista etico, ma si può essere differentemente egualitari e conservatori dal punto di vista economico. Si può essere conservatori dal punto di vista etico o morale ma sentirsi egualitari dal punto di vista economico, oppure al contrario liberali dal primo punto di vista e conservatori dal secondo. A mio avviso, più che di appartenenza politica, oggi bisognerebbe parlare di personalità politica. Ecco, da questo punto di vista sento di essere più di destra.
In un’epoca come questa in politica contano più gli uomini o i programmi e le idee?
Contano uomini, programmi e idee, ma soprattutto la capacità di realizzarli.
Un’ultima domanda. Per definire Cava quali sono l’aggettivo qualificativo e/o il sostantivo che utilizzerebbe? E perché?
Un pittoresco Borgo. Perché è difficile trovare al sud un Borgo con caratteristiche così peculiari. Io ne vado orgogliosa ovunque. Con un po’ di buona volontà e con un’idea di Città si potrebbe crescere.