scritto da Pierpaolo Durante - 09 Luglio 2024 09:59

Cava de’ Tirreni, a colloquio con il giovane presidente di Cava Sviluppo l’ingegnere Cristian Milione: “L’imprenditore cavese si contraddistingue per serietà e disponibilità”

La cultura, la filosofia del lavoro, l’attenzione per le procedure, il rispetto dei collaboratori e degli operatori, sono tutti tratti distintivi dell'imprenditoria cavese

Cristian Milione, 30 anni, laureato in ingegneria gestionale presso l’Università degli studi di Salerno, ricopre il ruolo di Business & Industrial Engineer dell’azienda di famiglia, la TREMIL srl, una realtà imprenditoriale cavese d’eccellenza fondata quasi cinquant’anni fa dal papà Cristofaro e di cui è tuttora amministratore delegato. In Cristian non mancano le iniziative, ha ideato e dirige Progetta & Realizza. L’evento, che si tiene nella nostra città e che è giunto quest’anno alla seconda edizione, punta a far condividere le competenze e il know-how delle aziende partecipanti con gli altri professionisti del territorio, mettendo al centro la conoscenza e la formazione. Dallo scorso gennaio l’ingegnere Milione è stato chiamato a guidare Cava Sviluppo, l’associazione metelliana costituita alcuni decenni fa, che vede la partecipazione di numerosi imprenditori del territorio.

 

Partiamo da Progetta & Realizza. Come è nata l’idea di organizzare un evento così innovativo e significativo per il tessuto industriale cittadino?

Si tratta di una mia idea realizzata tre anni fa ma mi frullava in testa già da quando frequentavo la scuola superiore. Questo perché, sin da giovanissimo, ho sempre lavorato in azienda e, conoscendo le problematiche dei cantieri, notavo le difficoltà tra coloro che progettavano e coloro che operavano.

La mia idea era ed è quella di agevolare l’interconnessione tra operatori e professionisti. Oltre questo, mi intrigava l’idea di poter intersecare le varie imprese; le nostre sono perlopiù piccole aziende. Parliamo di artigianato molto evoluto, di aziende che sono diventate industriali ma che hanno conservato l’anima artigianale, a cominciare dalla cura del dettaglio e nella ricerca della qualità del prodotto da realizzare.

Si tratta di un evento dove i professionisti si incontrano con le imprese. Un momento per le aziende di condividere i loro progetti in essere ma soprattutto per dar loro modo di esporre e presentare i loro prodotti.

 

Ritiene che ci sia la possibilità per i giovani laureati di trovare un inserimento nel tessuto produttivo del nostro territorio?

Posso affermare di conoscere abbastanza bene il mondo degli studenti – nello specifico quello degli ingegneri poiché è stato il mio percorso di studi – e quindi ho contezza delle dinamiche universitarie che – ahinoi – non sempre si intrecciano con quelle imprenditoriali.

Ad oggi, non ho conosciuto imprenditori non interessati al reclutamento di personale. C’è la volontà, ovviamente, di circondarsi di persone di qualità e di reclutare talenti inespressi. Questi, però, per sbocciare hanno bisogno di essere seguiti e di un “tempo di incubazione”. Purtroppo, a molte imprese manca questo tempo.

Per cui è importante un rapporto operativo intenso e fattivo con l’Università per una formazione che potenzi il talento degli studenti sempre più in relazione alle necessità delle aziende del territorio, in modo da rendere i neo laureati il più possibilmente preparati, efficienti ed operativi da subito, già nell’immediato.

 

Ha provato ad impostare questo discorso con l’Università?

Sicuramente le Università vicine a noi, parlo di Napoli e Salerno, stanno migliorando questo aspetto. Io stesso ho partecipato ad eventi di imprenditoria ma  anche ad eventi  di creazione di impresa e confermo che il desiderio è quello di creare  un collegamento  diretto tra Cava Sviluppo  e  l’università. È uno dei miei obiettivi. In Svezia, ad esempio, la connessione tra studenti ed imprese è molto forte ed è un ritorno vantaggioso per la comunità tutta. Ne sono a conoscenza poiché ho avuto modo di partecipare ad uno scambio interculturale in quel Paese.

 

Veniamo alla nostre imprese. A suo avviso, quali sono i pregi dell’imprenditoria cavese ?

Secondo la mia esperienza, l’imprenditoria cavese conosce bene il proprio segmento, il proprio settore, il proprio lavoro ed ha un’importante inclinazione all’innovazione, anche perché parliamo principalmente di imprese di piccole e medie dimensioni.

La cultura, la filosofia del lavoro, l’attenzione per le procedure, il rispetto dei collaboratori e degli operatori sono tutti tratti distintivi. L’imprenditore cavese si contraddistingue per serietà e disponibilità, sa essere creativo e risolutivo nello svolgimento delle mansioni.

 

Quindi, l’imprenditore cavese è innanzitutto affidabile con i clienti.

 Decisamente sì. La flessibilità ci rende apprezzati e stimati anche all’estero.

 

 

Possiamo dire che per fortuna siamo cresciuti ma rimasti un po’ artigiani?

Sì. È un po’ un mix di qualità. Essere artigiano è accezione nobile del lavoro: indica la cura dei dettagli, significa avere a cuore la propria attività, andare oltre gli ostacoli e mostrare la capacità di reinventarsi in un contesto industriale. Questo è l’animo dell’imprenditore cavese.

 

E i difetti?

Non parlerei di difetti ma di aspetti da migliorare. Dovremmo vedere clienti e fornitori come dei partner. Non tutte le aziende sono inclini ad un’apertura o ad un confronto tra le parti. Se si riuscisse a fare ciò si avvierebbe un arricchimento reciproco. Va detto che questa difficoltà riguarda maggiormente le aziende piccole, per cui è necessario sensibilizzare all’apertura e ricercare un continuo miglioramento.

 

Se l’imprenditore deve trovare un partner nel cliente, qual è il rapporto con i dipendenti?

Alla Tremil, ad esempio, lavorano più di trenta operai e il datore di lavoro conosce tutti i dipendenti. Questo è importante, perché il dipendente si sente rassicurato e motivato ad avere un contatto diretto con la proprietà. Avverte un senso di responsabilità verso il futuro dell’azienda e allo stesso modo l’azienda ripaga dando solidità e sicurezza al lavoratore.

Il dialogo è alla base dei rapporti umani perché oltre queste mura c’è un mondo fuori che influisce sulla nostra emotività, nel bene e nel male.

 

Veniamo all’ASI. A suo avviso è un punto di forza o di debolezza per l’imprenditoria cavese? 

Bella domanda. Dare una risposta netta è difficile poiché per certi aspetti è un punto di forza e per altri meno.  Da un lato mette ordine, disciplina il territorio, genera sviluppo e crea miglioramenti sia in termini logistici che nel terziario avanzato. Dall’altro, porre vincoli può essere un fattore negativo.

 

… E se si presentasse un iscritto a Cava Sviluppo e le proponesse di uscire dall’ASI, cosa gli risponderebbe?

 

Da Presidente gli chiederei di esporre i motivi di tale presa di posizione, se sono validi e condivisi da altri imprenditori allora va tenuta in considerazione la proposta. Bisogna capire che giusto e sbagliato è irrilevante, tutto ruota intorno al trade-off. In altre parole, convenienza per la collettività e compromesso sono alla base dell’imprenditoria.

 

Come vivi la città di Cava de’ Tirreni?

Guardandola con gli occhi del Presidente di Cava Sviluppo posso dire che ci sono dei limiti all’industria e all’imprenditoria. Oltre questo ci sono altri aspetti da perfezionare; riaccendere la cultura, avere un teatro, trovare un’attrattiva poiché è essenziale abbinare al lavoro delle attività di svago e ricreative. I giovani, non solo di Cava, devono essere attratti da musei, teatri, biblioteche e quant’altro. L’imprenditoria è la chiave di volta per creare benessere alla città e a sé stessa.

Altra tematica cruciale è quella della logistica; Cava ha un problema evidente con il congestionamento urbano. Ci sono due-tre punti che necessitano di un intervento per ridurre il problema del traffico e sarebbe necessario qualche parcheggio in più.

 

Oltre la questione culturale ed imprenditoriale, cos’altro va perfezionato nella nostra città?

I ragazzi, dalle scuole elementari alle superiori, devono essere sensibilizzati verso valori e tematiche del territorio. Ritengo sia fondamentale instillare in loro il senso civico e la cultura del lavoro, in questo le scuole hanno un ruolo fondamentale.

Diplomato al liceo classico, successivamente ha continuato gli studi laureandosi in Scienze Politiche e relazioni internazionali presso l'Università degli Studi di Salerno. Appassionato di recitazione, amante della natura ed interessato ai fenomeni della subcultura del nostro tempo.

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