scritto da Redazione Ulisseonline - 18 Novembre 2015 08:41

Salerno, l’imperatrice lucana Bruzia Crispina e la contessa normanna Emma de Ala: due donne della nostra storia a confronto alla Fidapa

“Non è vero che le donne sono state sempre sottomesse, ci sono state donne  che anche  nei periodi bui della nostra storia hanno saputo conquistarsi il loro potere, attraverso la loro attività, il loro  impegno per la famiglia e la società, ed  anche attraverso la loro  solidarietà.  A Roma, nell’epoca imperiale, fu perfino istituito  il Senato delle donne che ebbe sede sul Quirinale: aveva facoltà di intervenire sui rapporti fra le donne di alto ceto, e sul loro status”.

A parlare di donne nella storia è stata la professoressa  Maria Rosaria Pagnani, Segretaria della Sezione Fidapa di Salerno presieduta dalla  dottoressa Dina Oliva Crimaldi  che, al Circolo Canottieri Irno, ha organizzato la  presentazione di due romanzi storici scritti dalla professoressa Pagnani, durante l’incontro ”Il romanzo storico tra  vero e verosimile Bruzia Crispina ed Emma de Ala. Due donne a confronto”.

Due figure di donne del nostro territorio, poco conosciute, come le tante donne di talento che la Sezione Fidapa di Salerno sin dalla sua costituzione cerca di valorizzare maggiormente: ”Lo facciamo partendo dai tanti talenti delle nostre socie, ma anche con tante altre iniziative nelle quali protagoniste sono le donne”, ha spiegato la Presidente Dina Oliva, “ Questa sera valorizziamo il talento della professoressa Pagnani, grande cultrice di storia delle donne”.

La professoressa Pagnani, anche grazie al contributo artistico dell’attrice salernitana Pina Russo, che con la sua bellissima voce ha recitato alcuni brani tratti dai libri, ha raccontato la storia delle due protagoniste dei suoi romanzi nei quali vero e verosimile si fondono e si confondono.

Bruzia Crispina,  originaria  di Volcei  (Buccino), visse nel II secolo dopo Cristo,  moglie dell’Imperatore  romano Commodo ( si sposarono quando  lei aveva 14 anni e lui 17 ), figlio di Marco Aurelio,  fu detta “l’Imperatrice lucana”.

Per la sua bellezza sana e per il suo portamento altero era una donna molto ammirata. La sua immagine fu riprodotta sulle monete coniate a Roma e in tutte le province dell’Impero.  Dopo una gravidanza interrotta, fu accusata di adulterio dal marito e per questo calunniata, dileggiata e disprezzata. Nella patria di Cicerone nessuno riuscì ad acquisire prove sufficienti, nessuno indagò, nessun testimone depose a suo favore o contro. A Crispina è mancata la visibilità nella buona e nella cattiva sorte. Fu mandata in esilio dal marito che si appropriò delle sue ricchezze e delle ville della moglie che si trovavano a Teggiano. Morì in esilio a Capri dove fu uccisa e colpita da damnatio memoriae”.

Emma de Ala, era una contessa normanna: ”Visse nel Castello di Eboli nel XII secolo, era una prima donna. A quasi sessant’anni era ancora bella. Alta e slanciata da giovane, negli ultimi anni appariva un poco appesantita, anche se la flessuosità del suo corpo non era stata intaccata. Cavalcava di meno e usciva di rado per raggiungere Salerno e dintorni. Aveva deciso di raccontare la storia del suo popolo con l’ago e il filo: il suo ricamo doveva essere una storia al femminile. Tante le donne che presero vita sulle sue tele: donne a cui padroni mariti e censori avevano negato la parola, accanto a quelle che la parola l’avevano conquistata a caro prezzo.

Le furono di aiuto la nuora Liliana e Aloara, la mulier salernitana che sulla tela disegnava le piante medicamentose della Scuola Medica Salernitana, ma anche gli animali che comparivano tra i bassorilievi del Duomo di Salerno: la lucertola, la civetta, l’unicorno, il granchio e la leonessa con la criniera a guardia della porta d’ingresso. Ella, che era grande amica della Principessa Sichelgaita, aveva l’obbligo di raccontare la storia, insegnare e rendere i giovani orgogliosi della Terra di appartenenza”.

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