Cava de’ Tirreni, sulla chiusura dei Centri Anziani dura nota della CGIL inviata a Servalli e Altobello
La CGIL con il suo Sindacato Pensionati e l’Auser, associazione per l’invecchiamento attivo, scendono in campo sulla vicenda di chiudere alcuni centri di aggregazione anziani con una durissima nota rivolta al sindaco Vincenzo Servalli e al’assessore alle politiche sociali Annetta Altobello, chiedendo la sospensione del relativo provvedimento.
“La città di Cava de Tirreni -ricordano la CGIL e l’Auser- è una delle città più grandi della Provincia di Salerno, è formata da 17 frazioni, ognuna delle quali, non solo è distante dal centro ma conserva la propria realtà storia, le relative tradizioni ecc.… Inoltre la città conta circa 50.000 abitanti! Questa vostra proposta penalizza fortemente gli anziani i quali si sono visti già “scippare” altri servizi come il trasporto, servizi postali ecc.…”.
“È scellerato -denunciano- pensare di risparmiare, facendo cassa, sugli anziani e sui pensionati e che le risorse da tagliare ben potrebbero essere ricercate nelle pieghe di un bilancio che ancora presenta sacche di spreco. È quanto meno vergognoso pensare di ristorare il bilancio comunale con i pochi spiccioli che il comune investe nel tenere aperte queste realtà”.
“A noi sembra doveroso -conclude la nota- riaprire la discussione su questo punto, convocare le parti sociali, pensare ad un utile protocollo con il piano di zona, interagire con progettualità specifiche con associazioni come la nostra (Auser), richiamare l’attenzione della regione Campania su questi aspetti, in altri termini socializzare la problematica, chiamando al tavolo questo sindacato e l’Auser di Cava de’Tirreni per ricercare ogni possibile utile iniziativa che allontani la scure dei tagli dai pensionati, dagli anziani e dalle persone meno abbienti”.