E’ da qualche tempo che non ti scrivo, non ti ho voluto importunare durante la campagna elettorale, avevi troppo da fare per dare retta alle mie frecciatine.
Sai che ti voglio bene, qualcuno mi accusa anche di essere un tuo sostenitore, quando ti mando qualche frecciata lo faccio solo per richiamare la tua attenzione su qualcosa che a te può sfuggire e che sfugge anche ai tuoi “collaboratori”; chi collabora dovrebbe farlo con molta attenzione, perché un capo deve potersi fidare di loro ed essere certo che non si lascino sfuggire niente, debbono avere occhi e intelligenza per vedere anche cose invisibili, e antenne per captare eventi o circostanze che potrebbero verificarsi e ai quali si potrebbe mettere argine in anticipo.
Ho però l’impressione che, nonostante la fiducia che a tanti hai dato, non tutti svolgano il proprio ruolo, così danneggiano te, la tua immagine, la macchina comunale e, alla fine, l’immagine della città e noi tutti.
La spazzatura
Ho la sensazione, e non sono il solo, che dopo il periodo della campagna elettorale le cose siano precipitate; non vorrei sbagliarmi, ma appena dopo le elezioni, sembra che vi sia stato un crollo verticale dell’efficienza del servizio.
Mi aspetto che l’amabilissimo presidente Muoio si arrabbierà per questo mio scritto, ma non posso farne a meno. Nessuna accusa, ma solo una constatazione perché, ad esempio, lunedì 19 ottobre il centro di Cava sembrava un immondezzaio, cumuli di rifiuti dappertutto, se avessi avuto la macchina fotografica vi avrei sommerso di foto.
E non è che il giorno dopo le cose siano migliorate di molto; qualche immondezzaio è stato ripulito, ma tanti altri sono rimasti (vedi foto).
Mi chiedo se sia cambiato qualcosa nella gestione di Metellia, che fino a qualche mese fa risultava abbastanza efficiente, tant’è che in molte occasioni mi sono schierato in sua difesa quando qualcuno esagerava nelle critiche.
Ma ora sembra che la situazione stia precipitando e temo che, continuando di questo passo, anche Cava si allineerà alle tante città del circondario alcune delle quali sembrano divenute discariche a cielo aperto.
Il monumento di Piazza Abbro
Qualcuno è inciampato sui gradoni del monumento.
Non avrei voluto parlarne, inizialmente mi sono divertito a leggere che appartenenti CasaPound, (sinceramente ignoravo che esistesse pure a Cava) abbiano assunto la singolare iniziativa di mettere una catenella davanti a uno dei quattro lati del monumento dedicato ai caduti di guerra, al margine della piazza della “scacchiera” di fronte alla casa comunale.
In campo nazionale CasaPound si distingue perché formata non da mammolette, ma da gente sempre pronta a menare le mani, esibendo tatuaggi e abbigliamenti ispirati al fu-duce, o al capo del nazismo post-teutonico.
“Va bene -mi sono detto- giacché questa città vanta antica civiltà, consolidate tradizioni, quarti di nobiltà che spande in giro a più non posso, anche CasaPound cavaiola è solo la brutta copia di una fotografia sbagliata di quella nazionale”.
D’altra parte, in merito al monumento, non aveva fatto nulla di male: anzi l’azione dimostrativa della catena è stata meritoria e degna di apprezzamento, perché finalizzata ad evidenziare ancora una volta che in parecchie ore del giorno e della notte, gruppi di ragazzi e adolescenti, spesso discendenti da famiglie che i quarti di nobiltà certamente non sanno cosa siano, sui gradoni del monumento bivaccano e lasciano in giro non poche porcherie (e i netturbini di Metellia, giustamente, “sacramentano”).
CasaPound ha voluto, con il gesto simpatico della catenella, richiamare l‘ attenzione tua e della amministrazione, affinché si ponga definitivamente fine a tale deprecabile abitudine, e quale sistema migliore di una adeguata recinzione che non ostacoli la vista dell’opera, impedendo nel contempo la quotidiana vergogna.
La questione non avrebbe avuto seguito se qualche tuo collaboratore, che certamente non ha imparato nulla dal tuo signorile comportamento di ignorare le critiche, anche quando sono fondate, non si sa perché si sia sentito punzecchiato, e ha pensato di rendere pan per focaccia, sbraitando a destra e a manca contro gli attivisti “casapoundini” per quella catenella, accusandoli finanche di utilizzo non autorizzato di suolo pubblico.
E li ha pure minacciati di passare ad azioni giudiziarie per non si sa bene quali reati.
Certamente ricorderai, caro Sindaco, che anche altri, certamente non sospettabili di estremismo, abbiano suggerito la recinzione del monumento, ma solo l’azione di CasaPound è stata ritenuta offensiva e lesiva di non si sa bene quale dignità.
E su FB è stato pubblicato un messaggio che dire “delirante” può sembrare un eufemismo, tirando in ballo il Pantheon capitolino, turisti che a migliaia sbarcherebbero a Cava per ammirare il monumento, ed altre simili amenità.
Personalmente mi sono sentito punzecchiato, principalmente come cronista, dopo aver chiesto in giro in quali occasioni si sono viste le folle di turisti in ammirazione della statua al pari del Pantheon romano.
E giacché noi cronisti siamo suscettibili alle amenità, e non possiamo fare a meno di evidenziarle, mi sono sentito in dovere di inoltrare, pure tramite FB, un messaggio al tuo collaboratore, richiamandolo alla realtà.
Qualcuno mi ha poi chiesto se ne sia valsa la pena, ma molti si sono congratulati dicendomi di aver fatto bene.
A mio avviso quelli di CasaPound hanno fatto bene, ma mi chiedo se non sia opportuno una tua tiratina di orecchie al tuo solerte collaboratore, che non si è fermato al primo dispaccio, ma ha continuato nella sua azione contro gli autori della catenella, minacciandoli di azioni giudiziarie, tant’è che gli stessi, con una lettera aperta a questo giornale, si sono sentiti in diritto di replicare, mandandolo a quel paese.
Ma pensa tu: io che vengo preso da attacchi allergia quando sento parlare di CasaPound, mi trovo a difendere quella nostrana!
Segnaletica fai da te
Forse il Comune sarà a corto di quattrini per cui pare abbia dato incarico alle ditte che devono eseguire lavori sulle strade di provvedere ad avvertire tramite cartelli sui generis, come quello che è comparso, qualche giorno fa, sul trincerone, un cartone sul quale è stato scritto con un pennarello un messaggio quasi incomprensibile.
Ma siamo a Cava, l’ex “Piccola Svizzera”, o in una località invasa da straccioni?