Cava, il Calendario di Metellia e l’amministrazione condivisa che non c’è
Non so a voi, ma a me, ad inizio anno, capita sempre l’imbarazzo della scelta, tra i tanti calendari ricevuti, di quello o quelli da appendere. Alcuni dei quali, commerciali o meno, sono davvero di pregevole fattura.
Quest’anno ho deciso di appendere quello regalatomi dalla Metellia Servizi: Riciclamiamo2021. E’ un bel calendario da un punto di vista estetico, ma più ancora per i significati e i valori che racchiude. Infatti, il calendario nasce dalla collaborazione con le scuole metelliane di ogni ordine e grado, le quali, nonostante le difficoltà e il disagio per la pandemia da Covid 19, hanno inviato a Metellia 151 lavori prodotti dagli studenti. E da questo numero è stata poi operata una selezione, non facile per la qualità delle diverse proposte inviate, di 14 gradevoli ed efficaci tavole illustrative a corredo del calendario.
E così questo calendario è diventato un inno alla condivisione in un campo -quella della raccolta dei rifiuti- dove “mettere insieme”, “promuovere la collaborazione”, “dare impulso all’educazione permanente”, è qualcosa di imprescindibile e irrinunciabile. In una parola, è questa la strada giusta, anche in considerazione del fatto che gli studenti di oggi saranno le donne e gli uomini di domani oltre alla non trascurabile circostanza che sin d’ora nelle loro case sono gli ambasciatori, gli apostoli della buona, corretta applicazione delle regole di raccolta differenziata e consapevole dei rifiuti.
In questo, è giusto riconoscerlo, la Metellia è più che in sintonia con le buone pratiche della comunicazione pubblica. In pratica -con uno strumento semplice come un calendario e la condivisione di un problema come quello dei rifiuti- puntare a modificare gli stili di vita. Vale a dire far sì che il rispetto di talune regole di comportamento civico nella propria vita privata consente di dare un personale contributo alla tutelare dell’interesse generale. In conclusione, la Metellia ha posto in essere un’azione di comunicazione pubblica nell’ottica di un’amministrazione condivisa, così come insegna un maestro quale Gregorio Arena in Teoria e tecniche della comunicazione pubblica – Dallo Stato sovraordinato alla sussidiarietà, a cura di Stefano Rolando – ETAS 2001, pagine 45 – 52.
Certo, quello del calendario, è solo un segmento, per quanto importante, di una più complessiva, vasta e permanente azione di comunicazione che in parte Metellia già fa, ma che ancor più andrebbe realizzata sul tema dei rifiuti. Sì perché un buona e compiuta comunicazione pubblica significherebbe puntare a raggiungere in tempi ragionevoli diversi obiettivi: una città più pulita, contrasto al fenomeno dei rifiuti abbandonati e mal conferiti, riduzione della produzione dei rifiuti, aumento della raccolta differenziata, riorganizzazione e razionalizzazione dell’organizzazione della raccolta, diminuzione dei costi che si riflettono direttamente sulle bollette che i cittadini sono chiamati a pagare. Ciò si ottiene se c’è uno sforzo corale e condiviso da parte del singolo cittadino, delle famiglie, dei condomini, dei vari soggetti sociali. dalle associazioni alle parrocchie.
Per raggiungere questi obiettivi, occorrerebbero, però, più risorse ma anche e soprattutto una volontà politica e scelte ben precise da parte del proprietario di Metellia, ovvero il Comune di Cava de’ Tirreni. E, purtroppo, qui casca l’asino.
Di solito, le amministrazioni di sinistra si differenziano dalle altre soprattutto per la qualità oltre che per la quantità di una buona comunicazione pubblica. La nostra civica amministrazione di sicuro rappresenta un’eccezione. Negativa.
In questi anni, in quanto a comunicazione e più ancora ad amministrazione condivisa il nostro Ente Comune ha fatto dei notevoli e significati passi… indietro. Mai stati così peggio, e non solo sul tema dei rifiuti, anzi, grazie a Metellia qualcosa si fa e anche abbastanza bene. Bisogna andare indietro nel tempo, agli anni dell’Amministrazione Gravagnuolo, per trovare valide azioni di comunicazione pubblica e condivisa non solo in tema di rifiuti. Poi, il nulla, anzi, la retrocessione.
In questa ottica, il nostro Comune manca di tutto. Mancano le risorse, le idee, le capacità, un personale qualificato. Siamo talmente messi male che persino il Palazzo di Città non è dotato di un sistema di Wi-Fi free per l’accesso gratuito ad internet. Per non parlare del sito web istituzionale, che andrebbe rivisto in toto. Ai poveri colleghi che si occupano di comunicazione non può che andare la nostra solidarietà: tentano di svuotare l’oceano con un secchiello.
E i servizi on line, per rimanere nel campo dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione? Peggio che andare di notte. Esiste una mappatura informatica dei procedimenti amministrativi? Non se ne hanno notizie. E il Progetto Eagle? E’ tra i dispersi. Il comune di Tramonti ha informatizzato persino il civico cimitero con l’Anagrafe Cimiteriale, mentre in quello di Nocera Inferiore è stato messo in rete un servizio navigatore che consente al visitatore fornito di smartphone di seguire la mappa disegnata ed un percorso dal punto in cui si trova (leggi qui). Più che all’anno zero, siamo al di sotto dello zero.
Ce ne è di strada da fare, ma almeno sul piano dei servizi digitali il sindaco Servalli ne è talmente consapevole che nel suo programma tratta l’argomento in almeno due punti. A pagina 22 della versione digitale ristretta e 37 del cartaceo, il Sindaco si impegna a “riorganizzare la Macchina amministrativa, affinché, anche grazie alle nuove tecnologie proprie di una Smart City, sia in grado di offrire servizi rapidi, efficienti e trasparenti ai cittadini…”.
A pagina 20 digitale, 34 cartaceo, si legge invece come obiettivo la digitalizzazione dei servizi da realizzare mediante “Cava Smart: Wi-Fi per tutti e ovunque”/ Migliorare la connettività e l’intercomunicazione/ digitalizzazione servizi”.
Insomma, non resta che attendere.
Per la comunicazione pubblica e l’amministrazione condivisa nel programma vi è nelle battute iniziali un generico richiamo al “coinvolgimento dei cittadini”. Troppo poco per sperare in un cambio di passo in materia, ma… mai dire mai!
Nel frattempo, però, ci consola uno dei disegni del calendario di Metellia, che racchiude in una frase un insegnamento molto profondo: «Tutti insieme possiamo creare l’isola felice, l’isola che non c’è ma che ci sarà…”. E’ la celebrazione della comunicazione pubblica e l’elogio della condivisione. Rappresenta, però, di conseguenza, anche un invito al buongoverno.
L’auspicio è che di ciò ne facciano tesoro soprattutto il sindaco Servalli e soci.