scritto da Pasquale Petrillo - 16 Febbraio 2025 14:47

Cava de’ Tirreni, per il dopo Servalli un suggerimento ai prossimi protagonisti della politica cittadina: siate realisti, cercate l’impossibile

Per quello che sta avvenendo nel nostro Comune, da cui arrivano notizie di debiti, ammanchi e denunce varie, è illusorio e da suicidio politico proporsi al governo della città senza attrezzarsi sotto tutti i punti di vista puntando ad ottenere il massimo. Non c'è altro modo per affrontare lo sfascio politico, amministrativo, gestionale, organizzativo, contabile, finanziario ma anche etico di questi ultimi anni

cava
foto Angelo Tortorella

L’intervista al dottore Antonio Massa, pubblicata oggi dal nostro giornale, ha un pregio in assoluto: la genuinità. Mi spiego. L’intervistato non fa mistero di non essersi mai occupato di politica. Una vita solo di lavoro e famiglia. E ciò è innegabile. Proprio questo, però, ci permette di cogliere, più che in altre occasioni, il sentire del cittadino comune. Acculturato e informato sì, purtuttavia lontano dalla politica, dalle sue logiche e condizionamenti. In altre parole, avere una testimonianza all’insegna della semplicità, dell’autenticità, della schiettezza. Poco o per nulla alterata dalle mediazioni e dall’influenza della politica politicante.

Il dottore Massa va subito al nocciolo del problema, ovvero un’analisi molto puntuale e franca dello stato dell’arte della nostra città, che vive una situazione di estremo decadimento, mentre vede in politica una certa confusione, ma anche una pochezza di idee e di progetti. Potremmo dire, poche e sentite parole. Quasi un necrologio. D’altronde, anche assai veritiero.

Ad ogni modo, c’è un aspetto sul quale il nostro intervistato insiste: la necessità della concretezza. E’ quello che chiedono i cittadini. Tuttavia, è anche quello che alla politica, al governo di una città in particolare, non è facile assicurare ai propri governati, quantunque si possa essere animati dalle migliori intenzioni. Ciò non toglie che Antonio Massa ha ragione quando sostiene che un Sindaco deve essere una persona carismatica, competente, decisa e con una buona esperienza della macchina amministrativa. Questo sarebbe l’optimum, quantunque non sia facile averlo, ma almeno puntare ad arrivarci vicino.

Lo stesso vale per la squadra. Per il nostro intervistato deve essere composta da personalità che siano espressione della vita sociale, ovvero professionisti, imprenditori, commercianti, impiegati, operai, e non solo e sempre i “soliti” politici che sono succeduti nelle amministrazioni precedenti. In altre parole, la necessità di un profondo ricambio della classe dirigente è molto avvertito anche da chi non ha particolari frequentazioni politiche. Par di capire, insomma, che questo sia un sentimento molto diffuso nell’elettorato. L’auspicio è che i futuri candidati a sindaco e i partiti di entrambi gli schieramenti sappiano cogliere questa esigenza e fare l’opportuna sintesi politica.

In ultimo, sembra emergere con molta chiarezza una consapevolezza in Antonio Massa, ovvero la necessità che la società civile si sporchi le mani entrando in politica, nel governo della propria città. Molto candidamente, ma con onestà intellettuale, il nostro sostiene che la società civile, in questo momento, è chiamata a dare un contributo. Aggiungendo in modo consapevole e responsabile:  anche se capisco che ci possa essere una mancanza di esperienza politico-amministrativa compensata, però, dalla genuinità degli intenti.

In conclusione, l’auspicio è che i possibili candidati a sindaco di cui si parla in modo più o meno esplicito, ovvero Giordano, Siani, Senatore, Accarino, e gli altri che eventualmente si affacceranno nella prossima competizione elettorale comunale, facciano tesoro della spontaneità e del buon senso che trasuda dalle considerazioni e dai suggerimenti di un non politico come il dottore Massa. Ovvero: concretezza, ricambio generazionale, competenza, progettualità funzionale al benessere dei cittadini. E ancora: apertura e coinvolgimento della società civile. Ciò a prescindere dal fatto se prenderà corpo o meno l’ipotesi di una terza via, di un’aggregazione fuori dai partiti e oltre gli attuali schieramenti. Un’eventualità che, al momento, appare tramontata, ma non del tutto morta come piò sembrare. Il fuoco civico continua a covare sotto la cenere e può rinfocolarsi al momento giusto se i partiti non saranno sufficientemente lungimiranti.

D’altro canto, per quello che sta avvenendo nel nostro Comune, da cui arrivano notizie di debiti, ammanchi e denunce varie, è illusorio e da suicidio politico proporsi al governo della città senza attrezzarsi sotto tutti i punti di vista puntando ad ottenere il massimo. Non c’è altro modo per affrontare lo sfascio politico, amministrativo, gestionale, organizzativo, contabile, finanziario ma anche etico di questi ultimi anni.

A quanti si accingono a voler essere i protagonisti di domani della politica cavese suggeriamo di far tesoro di uno slogan sessantottino più che mai attuale: siate realisti, cercate l’impossibile. E come nell’Inferno il Sommo Poeta fa dire a Virgilio: …e più non dimandare.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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