scritto da Pasquale Petrillo - 01 Novembre 2023 14:38

Cava de’ Tirreni, l’appello di Fabio Siani agli uomini di buona volontà

Tra i tanti passaggi della sua intervista, ci sono alcuni che ci hanno particolarmente colpito perché affrontano questioni vere, essenziali, che la politica sistematicamente elude. 

avv. Fabio Siani (foto Gabriele Durante)

Confessiamo che l’intervista a Fabio Siani, pubblicata oggi dal nostro giornale, non solo è più che condivisibile ma in alcuni passaggi ci entusiasma.

E lo diciamo nella convinzione che chi è osservatore esterno, come noi che scriviamo, doverosamente pretende il massimo dalla politica, chi invece c’è dentro e la politica la fa ogni giorno, non può che pretendere e puntare al possibile.

Dobbiamo dire che Fabio Siani ribalta questo assunto e articola un ragionamento politico ardito e sorprendente, di sicuro fuori dall’ordinario.

Attenzione, però, a non equivocare. Non stiamo parlando di un sognatore. Partiamo con l’evidenziare un aspetto importante: Fabio Siani richiama tutti alla realtà. Di una città in caduta libera, mal governata, senza alcuna prospettiva per il futuro. Da questa convinzione di fondo, Fabio Siani sviluppo il suo ragionamento politico che si rivela essere molto maturo e responsabile.

Tra i tanti passaggi della sua intervista, ci sono alcuni che ci hanno particolarmente colpito perché affrontano questioni vere, essenziali, che la politica sistematicamente elude.

La prima è quella della selezione del personale politico. Fabio Siani come prima requisito indica che deve essere “eticamente responsabile e fortemente motivato”. Nella convinzione che in questo particolare momento agli elettori cavesi non possiamo e non dobbiamo promettere nulla se non sacrifici e partecipazione”.

Questo vuol dire anche meno liste di candidati a consigliere, per privilegiare la qualità. E poi una proposta di una prima e dirompente regola: chi si candida a consigliere resta tale e non va a fare l’assessore in ragione spesso dei voti ottenuti. E poi la regola proposta sugli assessori: scelti dal sindaco (e non imposti) e presentati tutti o in larga parte prima del voto.

Bastano già queste poche proposte per caratterizzare un approccio completamente diverso della politica cittadina, che richiede per forza di cose un’aggregazione molto ampia.

Di ciò ne è consapevole Fabio Siani, tant’è che si appella “all’apertura agli uomini di buona volontà a prescindere dalla loro provenienza politica”. Tanto da proporre “un progetto politico, amministrativo e programmatico di più ampio respiro”. E puntare ad un’aggregazione ampia e la meno partigiana possibile”.

E’ singolare che un uomo del centrodestra, anzi, più propriamente di destra, abbia una visione con orizzonti politici così vasti. Non solo. Il nostro addirittura non esclude che sarebbe possibile promuovere un’alleanza allargata promossa dal centrodestra”.

Condivisibile, per carità, ma per certi versi, per quello che sappiamo delle dinamiche interne al centrodestra, anche incredibile. Nel senso che certi percorsi politici sono più consueti per la sinistra, la quale non si fa specie, anche quando deve camuffarsi, a presentarsi all’elettorato sotto mentite spoglie.

Tuttavia, il ragionamento di Fabio Siani è apprezzabile e di alto spessore politico. E’ convinto che la nostra città sia messa talmente male (e come dargli torto?) che solo un’alleanza delle forze migliori possa garantire il buongoverno e una prospettiva di ripresa.

Questo nella convinzione, afferma Siani, che il centrodestra ha mai come oggi l’opportunità oltre che il diritto-dovere di essere il cardine di un’aggregazione politica e civica della città”. 

Non sappiamo se questa sia una strada praticabile, soprattutto per il centrodestra. Di sicuro. però. ci appare la più coraggiosa ed auspicabile, sebbene la più difficile e complicata.

Fabio Siani, però, ha di sicuro un merito. Quello di aver alzato l’asticella etica e politica in vista delle prossime comunali. Per tutti. E per il centrodestra in particolare.

In conclusione, il nostro ha fatto la sua parte. Almeno per ora. Non resta che attendere quali saranno e da dove arriveranno le risposte al suo appello. Nella speranza che la sua non sia la solita “vox clamantis in deserto”. Come, purtroppo, spesso accade a chi guarda lontano.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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