Cava de’ Tirreni, il presidente Confesercenti Aldo Trezza come Fracchia e il Ragionier Fantozzi
Il presidente della Confesercenti chiede nuove strisce blu sul lato sinistro di corso Principe Amedeo tra via della Repubblica e via Nigro. Afferma poi di concordare su nuove strisce blu perché gli stalli di parcheggio gratuito nel centro cittadino danneggiano il commercio. Sulle nuove strisce blu su corso Mazzini e via Veneto il nostro si limita ad auspicare tariffe agevolate

Sogno o son desto? A dire il vero, più che sogno parlerei di incubo. E’ la domanda che mi sono posto nel leggere su un quotidiano le proposte del presidente della Confesercenti metelliano, Aldo Trezza, circa l’implementazione di nuove strisce blu.
Quel che il collega giornalista attribuisce ad Aldo Trezza, e non abbiamo alcun motivo per dubitare in proposito circa la professionalità del collega, mi lascia basito. Il presidente della Confesercenti chiede nuove strisce blu sul lato sinistro di corso Principe Amedeo tra via della Repubblica e via Nigro. Afferma poi di concordare su nuove strisce blu perché gli stalli di parcheggio gratuito nel centro cittadino danneggiano il commercio. Sulle nuove strisce blu su corso Mazzini e via Veneto il nostro si limita ad auspicare tariffe agevolate.
«Com’è buono lei». Avrebbe detto Fracchia-Paolo Villaggio. E’ surreale, diciamo noi. Escludiamo che Aldo Trezza abbia sostenuto queste tesi sotto l’effetto dell’alcol. Non crediamo neanche che siano dovute a problemi di senilità. E men che mai pensiamo che sia sul libro paga, ammesso che ne esista uno, di Metellia.
E allora? Molto probabilmente più che preoccuparsi dei suoi simili, i commercianti, si agita per andare in soccorso dell’Amministrazione comunale e del suo amico il sindaco Servalli. Ci sta, per carità, ma non nelle vesti di presidente di Confesercenti e, in quanto tale, di difensore delle ragioni dei commercianti.
Oddio, Trezza fa sapere anche la sua insoddisfazione nei riguardi di Servalli & C., che finora hanno disatteso le sue proposte di riduzioni tariffarie e di agevolazioni per la sosta.
«Com’è Umano Lei». Avrebbe detto sempre Paolo Villaggio nelle vesti questa volta del mitico Ragionier Fantozzi.
Ma voi ci credete che Aldo Trezza sia per davvero insoddisfatto di Servalli? Forse lo è. Ciò non gli impedisce le foto opportunity con Servalli e quella allegra compagnia che si atteggia a think tank di questa sciagurata sinistra al governo della città. Ad ogni modo, ognuno è libero di farsi fotografare con chi vuole ed essere amico di chi vuole. Solo che la decenza imporrebbe di non avere tante parti, e pure contraddittorie, in commedia.
Detto questo, contrariamente a quanto pensa il presidente della Confesercenti, noi pensiamo che Metellia rappresenti una sciagura per la città. E’ un esattore implacabile che, in nome e per conto del Comune, assorbe in modo esoso e odioso risorse finanziarie alle famiglie cavesi sottraendole così all’economia cittadina nel suo complesso.
Pensiamo che i commercianti siano penalizzati più di chiunque altro dal numero spropositato di strisce blu e dai costi elevati delle tariffe, ma anche dalle modalità, ovvero dall’impossibilità di frazionare l’orario di sosta effettiva.
E’ che evidente come i residenti nelle frazioni metelliane siano scoraggiati nel venire nel centro cittadino, e quindi anche a spendere, proprio per la gabella sulla sosta. Altrettanto scoraggiati sono poi non pochi forestieri provenienti dai Comuni viciniori.
Fermiamoci qui. Certo, non è colpa della Metellia che svolge al meglio il suo mestiere e non fa altro di eseguire quello che si decide a Palazzo di Città. Diciamo, tanto per capirci, che Metellia esegue al meglio le sentenze di condanna emesse dal palazzo in tema di tariffe sulla sosta. Per usare un’immagine, Servalli emette le sentenze. Muoio veste i panni del boia che le esegue. E noi cittadini veniamo vessati ed economicamente decapitati.
Questo il dato di fatto. L’auspicio è che in futuro, con la prossima amministrazione, questa situazione sia gradualmente modificata a vantaggio dei cittadini, delle famiglie e dell’economia cavese. Qualche dubbio, in verità, in proposito l’abbiamo. Per questo sollecitiamo quanti si accingono a proporsi alla guida della città a far sapere ai cavesi quale sia il loro orientamento sul ruolo di Metellia.
Non vorremmo, in conclusione, constatare che passata questa disgraziata stagione politica di Servalli, dovremmo ancora fare i conti con la Metellia e le proposte, per così dire sagge e risolutive, del presidente Aldo Trezza.