Cava de’ Tirreni, il dado è tratto: Raffaele Giordano è il candidato sindaco del centrodestra di opposizione
Il centrodestra (a proposito per distinguerlo come dobbiamo chiamarlo? Originario o maggioritario o quello che sta all'opposizione tutto intero? Tagliamo la testa al toro: centrodestra di opposizione. Insomma, quello che non comprende Forza Italia) per evitare equivoci e dare così una prova di coerenza oltre che di coesione, ha calato finalmente l'asso, ovvero la candidatura a sindaco di Raffaele Giordano

Il centrodestra metelliano nella giornata di ieri ha ufficializzato con largo anticipo il suo candidato a sindaco nella persona di Raffaele Giordano. Non è una novità. Anzi, qualcuno potrebbe dire che è stato svelato il segreto di Pulcinella. La scelta era stata compiuta da almeno un anno, ma si era preferito tenere coperta la carta. A quanto sembra su richiesta dell’interessato, che riteneva l’annuncio della sua candidatura prematuro anche per continuare ad avere un basso profilo.
Ora il dado è tratto. Ed è meglio così, soprattutto in questo particolare momento vissuto dal centrodestra cavese, spaccato politicamente in due tronconi.
In uno, Fratelli d’Italia, la Lega e due liste civiche, una delle quale la più votata alle ultime elezioni comunali e di conseguenza la più rappresentata in Consiglio comunale, ovvero Siamo Cavesi, che vanta tre le sue fila proprio il consigliere comunale Raffaele Giordano.
L’altro troncone è, al momento, costituito dalla sola Forza Italia, che da meno di un mese conta ben quattro consiglieri comunali. Tre di essi (Barbuti, Mandara e Santoriello) si sono aggiunti all’unico presente ed eletto nella lista degli azzurri, ovvero Pasquale Senatore.
La situazione politica degli azzurri è originale e ingarbugliata. I nuovi arrivati, come si sa, restano nella maggioranza di centrosinistra, tanto da continuare ad avere un loro assessore in Giunta (Del Vecchio), mentre l’altro azzurro (Senatore), quello per così dire primitivo o se si preferisce originario o forse anche meglio originale, dovrebbe restare all’opposizione.
In altre parole, un vero guazzabuglio. Il centrodestra (a proposito per distinguerlo come dobbiamo chiamarlo? Originario o maggioritario o quello che sta all’opposizione tutto intero? Tagliamo la testa al toro: centrodestra di opposizione. Insomma, quello che non comprende Forza Italia) per evitare equivoci e dare così una prova di coerenza oltre che di coesione, ha calato finalmente l’asso, ovvero la candidatura a sindaco di Raffaele Giordano.
Sulla persona del candidato c’è poco da aggiungere a quanto già evidenziato in precedenza su questo stesso giornale. E’ di sicuro un professionista affermato, un docente universitario di prestigio, una persona assolutamente perbene, gentile e disponibile, oltre che innamorato della città, che dalla politica ha più da perdere che da guadagnare. E non solo economicamente. Diciamo subito che a differenza di tanti scappati di casa, senz’arte né parte, che si servono della politica per sbarcare il lunario, Giordano ha di che vivere di suo. E questo di per sé già è un passo avanti e un elemento assai positivo. Per farla breve, è un giovane che ha sentimento, ha cuore e non solo perché è un apprezzato cardiochirurgo.
Certo, ha pochissima esperienza politica e scarse competenze amministrative. Oddio, se vediamo quelli che ci hanno governati in questi ultimi dieci anni, allora Giordano è quasi uno statista. Vero è, però, che gli attuali amministratori hanno devastato il Comune e impoverita la città. In breve, si richiedono leadership, autorevolezza, competenza, per cambiare pagina a Palazzo di Città e ridare un futuro di prosperità ai cavesi. Per dirla tutta, il compito che attende il nuovo sindaco è terribilmente difficile e impegnativo.
Questo non significa che Giordano non potrà poi rivelarsi un leader e guidare con autorevolezza la squadra che lo affiancherà. Giordano, da questo punto di vista, è tutto da scoprire. In quest’anno che ci separano dalle elezioni, potrà già mettere in evidenza le sue qualità, anche di condottiero. Valutiamolo per quello che dirà e metterà in campo e non in modo aprioristico, affrettato e approssimativo. Vediamo quale sarà il suo programma. Quali priorità individuerà. Giudichiamolo per gli uomini di cui si circonderà e per le scelte che compirà, o non compirà, circa la squadra che dovrà coadiuvare il suo lavoro di primo cittadino. Insomma, vediamo cosà farà nei prossimi mesi. E cosa faranno i suoi compagni di avventura.
Detto questo, c’è da evidenziare che al momento resta la rottura politica nel centrodestra. Anzi, se quanto affermato da Gianpio De Rosa, responsabile cittadino di Fratelli d’Italia, avrà riscontro nella realtà politica, che è sempre molto fluida, la rottura con Forza Italia appare insanabile. A quanto sembra, De Rosa chiude la porta a quanti hanno fatto parte dell’Amministrazione Servalli. Non saranno candidati nelle liste del centrodestra e non entreranno nel governo della città in caso di vittoria elettorali. Quella di De Rosa è una scelta netta e coraggiosa, molto apprezzata dal popolo di centrodestra, che vede con il fumo negli occhi Servalli e i suoi. Resta da vedere, però, se una simile decisione resterà tale fino in fondo. Qualche dubbio è lecito, al di là della buona fede o meno di De Rosa. Noi siamo convinti che alla fine il centrodestra si ricompatterà in qualche modo.
Per il resto che dire? Il centrodestra di opposizione ha sgombrato il campo da qualsiasi equivoco. Ora la palla passa a Forza Italia, in particolare a Barbuti, che a questo punto potrebbe anche pensare di lanciare la sua candidatura a sindaco. E lo stesso vale per Fabio Siani, che una buona volta dovrà decidersi cosa vorrà fare da grande. Candidarsi a sindaco contro tutti e tutto, ritornare nei ranghi del centrodestra da cui proviene, andare con il centrosinistra, contribuire ad un’aggregazione civica più consistente e meno anemica. Quello che è certo, è che il centrodestra, quello di opposizione, ha già un candidato sindaco. Punto. Almeno in questo.
E il centrosinistra? Forse la candidatura di Giordano indirettamente aiuterà quella che adesso appare una massa politicamente informe ad accelerare i processi per arrivare unitariamente ad una piattaforma programmatica e a un candidato sindaco.
Al momento, però, non c’è partita. C’è un solo giocatore in campo. Non resta che attendere.