scritto da Pasquale Petrillo - 04 Settembre 2018 12:00

Sul Palaeventi Servalli e soci si giocano l’intera posta

foto Gabriele Durante

Le polemiche sulla gara di appalto andata deserta per i lavori di completamento e la gestione del palazzetto di Pregiato sono più che comprensibili e i motivi sono a tutti ben chiari e presenti.

Cominciamo con evidenziare che si tratta di una delle tante opere incompiute della valle metelliana ed è assai avvertito il rischio che possa restare ancora tale, facendo risultare così del tutto sprecato un bel po’ di danaro pubblico.

Dicevamo una delle tante incompiute, a cominciare dal ponte di Pregiato che doveva sbucare nella piazzetta della chiesa di San Nicola, al sottovia veicolare, che resta un’opera monca e chissà se sarà mai completata per essere davvero qualcosa di utilmente funzionale. Infine, quello che doveva essere il velodromo e che ci si augura troverà, com’è nelle intenzioni degli attuali amministratori comunali, una sua adeguata e definitiva destinazione.

Questo anche per sottolineare che l’attuale Amministrazione comunale, così come quelle che l’hanno preceduta, si ritrova a sbrogliare situazioni ereditate dal passato, la cui gestione, soprattutto in questi tempi di ristrettezze economico-finanziarie, si rivela inevitabilmente a dir poco complicata. Motivo per cui le critiche così come le polemiche sono per certi versi doverose, finanche utili e in ogni caso legittime, ma il tutto va contestualizzato per evitare poi di cadere facilmente nella retorica delle esagerazioni, ovvero nelle iperboli.

Detto questo, va evidenziato che l’idea del palazzetto dello sport, da completare trasformandolo in un Palaeventi, ha indubbiamente una valenza strategica, nel senso che una siffatta struttura potrebbe portare non pochi benefici economici e concorrere allo sviluppo complessivo del tessuto produttivo e dei servizi dell’intero territorio metelliano. Da questo punto di vista, la scelta dell’Amministrazione Servalli appare lungimirante e coraggiosa. Lungimirante, perché il completamento della struttura si rifletterà direttamente sulla crescita futura della nostra realtà comunale. Coraggiosa, perché rischiosa, complicata, in quanto non si tratta solo di completare un’opera pubblica, ma soprattutto di darle una specificità, coinvolgendo i privati per assicurarle una prospettiva di attività, iniziative, manifestazioni, e non ritrovarsi magari un’altra cattedrale nel deserto, i cui costi gestionali e manutentivi rimarrebbero sul groppone del bilancio comunale.

Proprio per tali motivi, le polemiche su questo bando andato deserto sono assai accese e più che legittime.

Diciamoci la verità, per la città questa vicenda non è una questione di poco conto. In particolare, Servalli e soci si giocano quasi l’intera posta. Hanno puntato su quest’opera sin dall’inizio del mandato, anzi, quasi da un anno prima, quando proprio in quel sito il Pd, nell’estate del 2014, avviò la campagna elettorale che avrebbe portato alla vittoria il sindaco Servalli. Su quest’opera, non a caso, è stata compiuta una delle primissime decisioni, ovvero quello di trasferire i fondi europei destinati dalla precedente amministrazione alla sistemazione e riqualificazione con parcheggio sotterraneo di Piazza S. Francesco. In pratica, puntare su un’opera dagli incerti risultati, ma strategicamente più rilevante e significativa, piuttosto che su una che avrebbe dato, senza eccessivi patemi d’animo, una sicura ed immediata utilità. Scelta coraggiosa, quindi, come dicevamo prima, ma assai rischiosa.

Ad ogni modo, è inutile girarci intorno: è evidente che questo contrattempo rappresenta, sotto tutti i punti di vista, un bruttissimo colpo per l’attuale Amministrazione comunale. Diciamoci la verità, non sappiamo cosa sia davvero successo, cosa non abbia funzionato, se ci sia stato qualche errore di impostazione e/o di valutazione e chi abbia sbagliato, ma è davvero assai grave far andare deserta la gara per la realizzazione di una progettualità, forse l’unica messa in campo da questi amministratori, su cui c’era stato da parte dell’intera maggioranza un impegno corale e senza sbavature nei confronti dell’elettorato.

A quanto sembra, occorrerà del tempo ma si cercherà di rimediare con un nuovo bando e scongiurare un definitivo flop che si rivelerebbe inevitabilmente un clamoroso e disastroso fallimento, politicamente ed elettoralmente esiziale per le sorti dell’Amministrazione Servalli.

In tutta onestà, di tutto questo poco ci importa. A noi interessa unicamente il destino della città. Per questo, non ritenendo assolutamente auspicabile l’ipotesi dell’eventuale demolizione di quest’opera incompiuta, tifiamo senza remora alcuna a che questa vicenda abbia un esito positivo. Per siffatta ragione, confidiamo che la burocrazia comunale dia il meglio di sé nella redazione del nuovo bando e che i nostri politici vigilino e si adoperino per far sì che, nel pieno rispetto della legge, la gara di appalto non solo non vada ancora una volta deserta, ma, al contrario, veda anche la partecipazione di soggetti privati validi e affidabili.

Non ci resta che incrociare le dita, nella speranza, ovviamente, di non restare delusi.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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