Napoli, riapre al pubblico la collezione Magna Grecia del MANN: dopo oltre 20 anni nuovamente visibili 400 reperti
“E’ una festa per il museo e per la città, la riapertura dopo oltre venti anni delle sale che ospitano la collezione Magna Grecia. Da oggi oggi il MANN può avere pochi rivali non solo in Italia ma a livello internazionale”.
Così Paolo Giulierini, direttore del Museo archeologico di Napoli, ha presentato la collezione, che per ricchezza ed antichità del patrimonio archeologico (i reperti, dal Settecento ai primi decenni del Novecento, furono convogliati nell’allora Real Museo Borbonico tramite acquisti e donazioni), rappresenta un unicum nel panorama museale internazionale: oltre 400 opere, infatti, testimoniano le caratteristiche insediative, le strutture sociopolitiche, il retroterra religioso ed artistico nella Campania di epoca preromana.
“Questo percorso è la vittoria di tutti, ha proseguito Giulierini, un lavoro durato un anno paragonabile ad una guerra lampo”.
Diversi nuclei tematici, dunque, con un significativo filo conduttore: la complessità della coesistenza tra le comunità radicate nel Sud della penisola.
“Restituiamo oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli una parte fondamentale della sua identità- ha dichiarato il direttore Paolo Giulierini – il riallestimento dopo 20 anni della collezione Magna Grecia, tra le più ricche e celebri al mondo, è l’esito di un vasto piano di interventi per il riassetto dell’ala occidentale dell’edificio destinata ad accogliere le testimonianze dell’epoca preromana.”
Nelle sale del primo piano che ospitano il percorso espositivo, un’esperienza unica attende il visitatore, che potrà letteralmente ‘passeggiare nella storia’. Lo farà camminando, con le opportune precauzioni, sui magnifici pavimenti a mosaico provenienti da Villa dei Papiri di Ercolano, da edifici di Pompei, Stabiae, dalla villa imperiale di Capri, finalmente recuperati e riportanti alla loro magnificenza.
“La storia dei greci in Occidente, e quella dei popoli italici con i quali vennero a contatto, torna quindi a passare per il MANN, e mi piace immaginare questa ‘nuova’ sezione come un affascinante ‘portale della conoscenza’ che da Napoli conduca, e sempre più invogli, alla scoperta degli antichi tesori del Mezzogiorno d’Italia’’. Chiosa il direttore Giulierini.
Meraviglia nelle meraviglie sono le 14 sale del Museo attigue al salone della Meridiana in cui è ospitata la collezione caratterizzate da pregiati sectilia a motivi geometrici e mosaici di età romana, messi in opera nella prima metà dell’800, sottoposti in questi anni ad un intervento di manutenzione e pulizia, che ha restituito alle superfici la vivacità dei colori delle diverse qualità di marmo.
Spicca, tra tutti, il pavimento circolare in opus sectile proveniente dal Belvedere della Villa dei Papiri di Ercolano (sala CXXXIX), dal modernissimo gioco di illusionismo prospettico.
Tappeti di arte che necessitano di alcune precauzioni nella fruizione, tra cui l’utilizzo di apposite calzature (dal 21 luglio al costo di 1,50 euro) e l’ingresso regolamentato negli spazi espositivi.
Un particolare ricordo e ringraziamento il direttore Giulierini lo ha dedicato alla figura del compianto archeologo della Sapienza di Roma, il prof. Enzo Lippolis, prematuramente scomparso e che tanto ha dato al questo nuovo allestimento.
Nell’ambito del progetto di generale riordino e riallestimento degli spazi espositivi del Museo, la riapertura della collezione Magna Grecia costituisce l’esito emblematico e rappresentativo di un vasto piano di interventi finalizzati al riassetto dell’ala occidentale dell’edificio, destinata ad accogliere le testimonianze archeologiche più significative delle forme di popolamento, delle strutture sociopolitiche e del patrimonio religioso, artistico e culturale dell’Italia meridionale e della Campania in epoca preromana.
Il progetto allestitivo pone in particolare risalto le dinamiche di interazione culturale e le molteplici forme di contatto e scambio che hanno contribuito, nel corso del tempo, a creare la fisionomia propria della Magna Grecia. In un ideale itinerario che si snoda dall’VIII secolo a.C. fino alla conquista romana, vengono delineati i diversi fenomeni di articolazione e strutturazione sociopolitica, economica e territoriale conseguenti all’arrivo dei greci sulle coste dell’Italia meridionale, innescati dai rapporti e dalle forti interrelazioni tra le singole poleise tra queste e le popolazioni autoctone preesistenti.
Il nuovo percorso espositivo, concepito come una sorta di viaggio immaginario a ritroso nella storia, intende ripercorrere, da un lato, le tappe salienti delle prime ricerche archeologiche in Italia meridionale e, dall’altro, attraverso l’individuazione di filoni narrativi specifici e peculiari, raccontare i processi formativi e i valori identitari alla base del concetto stesso di Magna Grecia che, ancora oggi, costituiscono l’ossatura portante dell’eredità ideologica e culturale del meridione d’Italia.
Ma la trasformazione del MANN “targata” Giulierini non si ferma a questo.
A settembre aprirà la sezione dedicata alla preistoria, ad ottobre sarà la volta degli etruschi, ad aprile 2020 la struttura si doterà dell’auditorium e del ristorante, mentre nel 2021 si arriverà al raddoppio degli attuali spazi.