scritto da Redazione Ulisseonline - 01 Giugno 2018 09:21

E’ nato il governo M5s-Lega

(foto tratta dal sito della Presidenza della Repubblica)

A quasi tre mesi dalle elezioni e a un passo dal ritorno alle urne trovato finalmente l’accordo per un governo politico. Salvini e Di Maio vicepremier, all’Economia va Giovanni Tria, presidente della Scuola superiore della pubblica amministrazione e docente di politica economica a Tor Vergata.

La rinuncia all’incarico dell’ex commissario alla Spending review, Carlo Cottarelli, ha dato il via è propedeutica alla formazione del governo politico Lega-M5S. A quasi tre mesi dalle elezioni e a un passo dal ritorno alle urne Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che saranno ministri e vicepremier, siglano l’accordo al termine di un lungo faccia a faccia alla Camera.

A sbloccare l’impasse è soprattutto un cambio di ruolo di Paolo Savona, il professore anti-euro cui Sergio Mattarella aveva negato l’Economia: avrà la delega alle Politiche europee.

“E’ stato raggiunto l’accordo per un governo politico M5s-Lega”, recita una nota di Di Maio e Salvini alle sette di sera.

“Lavoreremo intensamente per realizzare gli obiettivi del contratto, lavoreremo con determinazione per migliorare laqualità di vita di tutti gli italiani”, sono le prime parole di Conte da premier, dopo aver letto al Quirinale, tre ore più tardi, la lista dei suoi ministri. “Si è concluso un complesso itinerario”, chiosa il capo dello Stato, che oggi alle 16 riceverà al Colle il nuovo presidente del Consiglio e la squadra dei diciotto ministri, tra cui cinque donne, per il giuramento. Nasce un governo politico, dunque.

Un governo giallo-verde. Con Di Maio e Salvini vicepremier. E due professori, Conte e Tria, a Palazzo Chigi e via XX Settembre. Nascerà ufficialmente, all’inizio della prossima settimana, con il voto di fiducia in Parlamento di M5s e Lega. Dice “No” Forza Italia, che annuncia “battaglia per i cittadini”.

E annunciano un’opposizione dura Partito democratico e Liberi e uguali: “Costruiremo l’alternativa – dice Maurizio Martina – al governo populista e di destra che ha un programma pericoloso, antieuropeo e iniquo”. Fratelli d’Italia, che era disponibile al “sì” alla fiducia, sceglie la linea dell’astensione. “Per patriottismo – dichiara Giorgia Meloni – diamo una mano perché l’Italia è sotto attacco e non ci possiamo permettere il voto a luglio”.

E’ questo un passaggio chiave per la nascita del governo: M5s era infatti contrario a dare Ministeri al partito di Meloni e solo lo stop di Salvini all’alleata sblocca l’intesa, nella lunga trattativa finale tra M5s e Lega. A riaprire i giochi è stata mercoledì sera la disponibilità data da Di Maio al Quirinale a spostare Savona dall’Economia a un altro ministero. Salvini si prende una notte di riflessione. Poi interrompe la sua campagna elettorale per le comunali e nella mattina di giovedì torna a Roma.

Dopo un incontro con Meloni a Montecitorio, si riunisce in conclave con Di Maio per comporre il rebus finale dei ministeri. Restano riuniti l’intero pomeriggio, a un certo punto qualcuno li fotografa su un terrazzo della Camera. Intanto li raggiunge Conte, che arriva in treno da Firenze dopo aver tenuto una lezione all’università. Alle 19, la fumata bianca. “Forse finalmente ci siamo dopo tanti ostacoli, attacchi, minacce e bugie”, scrive Salvini su Facebook prima di partire per un comizio a Sondrio. Dopo pochi minuti Carlo Cottarelli, cui il Presidente della Repubblica aveva affidato l’incarico di formare un esecutivo “neutrale” per portare al voto anticipato, sale al Quirinale a rimettere il mandato.

“E’ stato un grande onore servire il Paese anche se per poco. Un governo politico è di gran lunga la migliore soluzione anche per l’incertezza che deriverebbe dalle elezioni”, dichiara ringraziando i suoi potenziali ministri. La sala stampa applaude. Mattarella lo ringrazia “per senso delle istituzioni”. Alla fine, ecco la quadra. Savona viene spostato al dicastero senza portafoglio degli Affari europei. Per l’Economia spunta Tria, preside della facoltà di Economia di Tor Vergata, professore che ha lavorato con Renato Brunetta, è “tiepido” sull’euro e sostiene la Flat tax anche a costo di aumentare l’Iva.

Agli Esteri arriva Enzo Moavero Milanesi, una vita nelle istituzioni europee e già ministro all’Ue con Monti e Letta. Affiancherà Conte a Palazzo Chigi, con il delicato incarico di sottosegretario alla presidenza, il leghista Giancarlo Giorgetti. Salvini sarà ministro all’Interno, Di Maio prenderà il super-dicastero di Lavoro e Sviluppo Economico (dovrebbe chiamarlo “Welfare”).

Alla Difesa Elisabetta Trenta, Alla Giustizia Alfonso Bonafede (M5s), Giulia Grillo (M5s) alla Sanità, Riccardo Fraccaro (M5s) ai Rapporti con il Parlamento, alle Infrastrutture Danilo Toninelli (M5s), Marco Bussetti (M5s) all’Istruzione, Alberto Bonisoli (M5s) ai Beni Culturali.

– Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte

– Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti

– Ministro dell’Economia: Giovanni Tria

– Ministro degli Esteri: Enzo Moavero Milanesi

– Ministro degli Interni: Matteo Salvini (vicepremier)

– Ministro dello Sviluppo Economico e Lavoro: Luigi Di Maio (vicepremier)

– Ministro ai Rapporti con il Parlamento: Riccardo Fraccaro

– Ministro degli Affari Europei: Paolo Savona

– Ministro della Difesa: Elisabetta Trenta

– Ministro della Giustizia: Alfonso Bonafede

– Ministro della Pubblica Amministrazione: Giulia Bongiorno

– Ministro della Salute: Giulia Grillo

– Ministro degli Affari Regionali: Erika Stefani

– Ministro del Sud: Barbara Lezzi

– Ministro dell’Ambiente: Sergio Costa

– Ministro ai Disabili e alla Famiglia: Lorenzo Fontana

– Ministro dell’Agricoltura e del Turismo: Gian Marco Centinaio

– Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: Danilo Toninelli

– Ministro dell’Istruzione: Marco Bussetti

– Ministro dei Beni Culturali: Alberto Bonisoli. (fonte Confcommercio)

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