Aumentano, per fortuna in modo ancora contenuto, il numero dei contagi da coronavirus nella nostra regione.
Non illudiamoci, però.
La situazione nel nostro Paese è molto grave. In particolare in Lombardia, dove finanche una organizzazione sanitaria a livello europeo, che noi qui nel Mezzogiorno ce la sogniamo, è di fatto entrata in crisi.
Passerà del tempo, ma molto probabilmente anche da noi il contagio conterà numeri pericolosamente significativi. E’ solo questione di tempo. Ed è proprio contro il tempo che dobbiamo lottare.
Insomma, come oramai la comunità scientifica ci ha ampiamente spiegato, dobbiamo adoperarci a ché l’epidemia sia se non fermata quantomeno contenuta e diluita nel tempo. Questo per consentire alla nostra struttura sanitaria di reggere l’urto e dare così la dovuta assistenza ospedaliera a chi ne avrà bisogno.
Nella giornata di ieri il sindaco Servalli, in un post sui social, ha comunicato, tra l’altro, che l’ordinanza emessa dalla Presidenza della Regione Campania prevede la sospensione immediata e fino al 15 marzo prossimo, su tutto il territorio regionale, delle attività delle discoteche e di ogni altro luogo di svago o divertimento che non sono in grado, per il modo con cui si svolge l’attività, di impedire l’assembramento di persone, di garantire il solo servizio ai tavoli e comunque la distanza di un metro tra le persone.
Ciò però non basterà ad impedire il contagio.
il sindaco Servalli, infatti, quale massima autorità sanitaria locale, ha chiesto a noi cittadini cavesi che ognuno faccia la sua parte. E mai come adesso dobbiamo prendere sul serio ed aderire, senza se e senza ma, all’invito rivolto dal primo cittadino metelliano così come dalle pubbliche autorità a tutti i livelli e dalla comunità scientifica.
La verità è che troppi di noi, e non parlo solo dei cavesi, ancora non abbiamo capito appieno la gravità della situazione. In ogni caso, pur avendola compresa, non sempre stiamo adottando le prescritte misure che ci vengono consigliate. In altre parole, dobbiamo cambiare alcune abitudini di vita almeno per un po’. Prima lo facciamo, meglio è.
Tanto per capirci, dovremmo stare un po’ più in casa, avere meno frequentazioni possibili, in altre parole siamo troppi in giro, come se niente fosse. E nei bar, nei supermercati, in molti esercizi commerciali, queste regole che ci sono suggerite non vengono quasi mai rispettate. E non tanto per colpa degli esercenti quanto per la nostra scarsa cautela, la nostra superficialità.
Ecco, allora, il senso dell’invito del sindaco Servalli: ognuno di noi deve fare la sua parte. Dobbiamo per un po’, fintantoché non cessa l’emergenza, cambiare stile di vita. Pensando alla propria salute e a quella degli altri.
Un po’ di sacrificio, un po’ di attenzione, meno imprudenze e faciloneria, di sicuro contribuiranno a limitare la diffusione del morbo.
Mai come adesso siamo chiamati al senso civico. Ad essere cioè una buona volta consapevoli, forse anche grazie a questo maledetto coronavirus, di far parte di una comunità. In breve, di essere in stretta correlazione con altri esseri umani e in qualche modo anche dipendere da loro così come gli altri da noi.
Oddio, dovremo anche confidare, in ogni caso, che gli stupidi, i quali da sempre infettano il genere umano, arrechino, in una situazione come quella che stiamo vivendo, i minori danni possibili.
A tal proposito, ci viene in aiuto lo storico Carlo Cipolla, scomparso giusto venti anni fa, autore tra l’altro del saggio “Contro un nemico invisibile. Epidemie e strutture sanitarie nell’Italia del Rinascimento”, che nel libro “Allegro ma non troppo”, ci parla delle “Leggi fondamentali della stupidità umana”.
Eccole. Uno: sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione. Due: la probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa. Tre (legge aurea): una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita. Quattro: le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore. Cinque: la persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista. https://www.linkiesta.it/it/article/2020/02/29/coronavirus-epidemie-carlo-cipolla/45619/
D’altra parte, la saggezza popolare ha codificato la faccenda in modo icastico in un proverbio inequivocabilmente chiaro: “La mamma degli stupidi è sempre incinta”.
E in questi giorni di cretinate, di superficialità, di imprudenze ingiustificabili ne siamo venuti a conoscenza dai mass media con il risultato di contribuire a diffondere il coronavirus un po’ ovunque, compresa la nostra regione. E ora abbiamo pure le fughe verso le regioni del sud dalla Lombardia e dalle altre zone rosse dei tanti lavoratori meridionali. Un disastro.
In conclusione, mettiamoci del nostro, impegniamoci nel seguire le indicazioni delle autorità politiche e sanitarie… e che Dio ci salvi dagli stupidi!