Cava de’ Tirreni, alle politiche exploit elettorale di Fratelli d’Italia ma la differenza anche se inutile l’ha fatta Nunzio Senatore
Cava de' Tirreni, alle politiche exploit elettorale di Fratelli d'Italia ma la differenza anche se inutile l'ha fatta Nunzio Senatore
I risultati elettorali di queste elezioni politiche nella nostra città sono assai facile da leggere.
Era scontato che il centrodestra vincesse senza problemi e che Fratelli d’Italia sarebbe risultato il primo partito cittadino. Ciò non toglie che il numero dei voti ottenuti dal partito della Meloni in città fa impressione. Al Senato, tanto per essere chiari, sui 10.202 (in pratica, quasi il 42%) voti ottenuti complessivamente dal centrodestra a favore del rieletto senatore Antonio Iannone, ben 6.368 voti (quasi il 27% dei voti validamente espressi) sono stati appannaggio di Fratelli d’Italia. Un exploit elettorale a dir poco formidabile e sostanzialmente in linea con il dato nazionale.
Tutto sommato, visto il trend generale, sembra buono anche il risultato di Forza Italia che, sempre al Senato, ha racimolato 2.679 voti (11,32%). A sua volta la Lega, che nella valle metelliana sembra essere un ectoplasma, ha comunque ha avuto 917 voti (quasi il 4%).
La vera sorpresa, ma fino ad un certo punto, è la “resurrezione” del Movimento Cinque Stelle. Certo, sia chiaro, hanno subito un forte ridimensionamento rispetto alle elezioni del 2018. Nella nostra città ottennero il 44,99% dei voti alla Camera e il 44,22% al Senato.
Oggi, si fa per dire, si sono dovuti accontentare di 6.092 voti al Senato, quasi il 24,52%!. Di sicuro, un significativo apporto lo avrà dato il candidato locale Giuseppe Benevento che per i Cinque Stelle correva nell’uninominale della Camera. Tuttavia, il buon risultato pentastellato in città è soprattutto il frutto di un voto di opinione, che ha trovato un lusinghiero riscontro nella nostra regione.
E veniamo al centrosinistra. In particolare, al Pd. Indubbiamente da questa competizione esce sconfitto. Tuttavia, il dato elettorale del partito di Letta nella nostra città va letto con attenzione.
Cominciamo con evidenziare che c’è stato uno scarto di 730 voti tra Camera (4.842) e Senato (4.112). E’ facile intuire che i voti in più alla Camera sono dovuti alla presenza tra i candidati del Pd al proporzionale del cavese Nunzio Senatore, attuale vicesindaco e assessore pd ai lavori pubblici negli ultimi sette anni. Considerata la forza elettorale espressa dal vicesindaco Senatore alle ultime comunali, ma anche dell’impegno profuso e dello sforzo compiuto in questa campagna elettorale, 700 voti sembrano essere poco cosa.
Tuttavia, bisogna anche riconoscere che la situazione nella valle metelliana è quella che è. In parole povere, le difficoltà dell’attuale Amministrazione sono quel che sono e di sicuro hanno pesato negativamente sull’esito elettorale complessivo. In conclusione, non crediamo di essere lontani dalla realtà dei fatti immaginare che, senza la presenza di Nunzio Senatore tra i candidati, le cose sarebbero andate diversamente. Per il Pd infatti, si sarebbe potuto profilare se non una vera e propria disfatta elettorale quantomeno una evidente, pesante flessione.
Alla Camera, infatti, il Pd, pur risultando il terzo partito, ha ottenuto il 20,3% dei consensi. Non molti forse, ma comunque molti in più di quelli percentualmente ricevuti nelle politiche del 2018 (13,78% al Senato, 12,72% alla Camera). E a quel tempo il contesto politico cittadino era assai diverso.
Non sono stati, infine, esaltanti il risultato ottenuto dal Terzo Polo, poco più del 5% dei consensi. In pratica, 1.200-1.400 voti. In questa competizione elettorale Renzi e Calenda sono apparsi un po’ come i vasi di coccio tra quelli di ferro. Sarà per un’altra volta.
Era palese che la meloni vincesse,si è battuta x il reddito di cittadinanza.
Era ovvio che tutti quelli che non prendono questo sussidio votassero x abbolirlo..
E brava un metro di donna vedremo cosa cambierà…
Mi facciaaa il piacereee(lo diceva totó)