scritto da Pasquale Petrillo - 10 Giugno 2025 08:55

La sinistra referendaria e le acrobazie assolutorie sui numeri

L'istituto referendario mai come adesso va utilizzato con parsimonia, su temi particolarmente scottanti e divisivi. Viene confermata una sensazione da tempo avvertita. Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, fanno la fortuna della Meloni

foto Giovanni Armenante

Dai politici italiani c’è sempre da imparare. I leader di Pd, M5S e Avs non riconoscono la sconfitta ai referendum pur non avendo ottenuto il quorum. Elly Schlein ha dichiarato che “per questi referendum hanno votato più elettori di quelli che hanno mandato Meloni al governo nel 2022”. Un successo, insomma. Contenta lei. Nel suo Pd, però, non la pensano tutti così. Anzi. Stefano Bonaccini, sempre molto accorto, ammette la necessità di riflettere. Pina Picierno, vicepresidente de Parlamento europeo, va giù duro. “Una sconfitta profonda, seria, evitabile. Un regalo enorme a Giorgia Meloni e alle destre. Fuori dalla nostra bolla c’è un Paese che vuole futuro e non rese di conti sul passato. Ora maturità, serietà e ascolto, evitando acrobazie assolutorie sui numeri”. Già, acrobazie assolutorie sui numeri, proprio quello che hanno fatto Schlein e gli altri leader della sinistra. Non meno dura l’eurodeputata Elisabetta Gualmini. “Aver mobilitato tutto il PD su un referendum che doveva `correggere gli errori del vecchio Pd´ si è rivelato un boomerang. Un referendum politico contro se stessi”. La morale del voto referendario di ieri è duplice. L’istituto referendario mai come adesso va utilizzato con parsimonia, su temi particolarmente scottanti e divisivi. Viene confermata una sensazione da tempo avvertita. Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, fanno la fortuna della Meloni. Punto.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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