L’alpinista Daniele Nardi ancora disperso sulle vette pakistane del Nanga Parbat

Il ricordo di quella volta che fu ospite a Com&Te
Manca soltanto l’ufficialità della notizia, ma ormai è quasi certo che Daniele Nardi e Tom Ballard sono rimasti per sempre sul Nanga Parbat.
I due scalatori risultano dispersi da domenica 24 febbraio sulla parete Diamir del Nanga Parbat, nel Karakorum pakistano. Come riportano i principali giornali nazionali, durante l’ultima spedizione in elicottero di giovedì sono state avvistate due sagome che potrebbero essere i loro corpi.
Tuttavia – come riporta la Gazzetta dello Sport – anche se sono stati individuati sullo Sperone Mummery i corpi di Tom Ballard e Daniele Nardi, continua a mancare una comunicazione ufficiale.
Le sagome individuate si trovano a una quota compresa tra i 6.000 e i 6.200 metri, posizione compatibile con le ultime informazioni disponibili sulla spedizione dell’italiano e dell’inglese. Ieri mattina sembrava che tutto fosse pronto per permettere agli elicotteri di alzarsi in volo e svolgere le operazioni di ricognizione, ma prima la notizia della chiusura dello spazio aereo pachistano, poi quella dell’utilizzo degli elicotteri militari in un’altra operazione, e ancora per finire nuovi problemi tecnici non ben specificati, hanno impedito il decollo. Dunque, si dovrà ancora attendere per il recupero dei corpi.
Daniele Nardi era stato nel 2016 ospite della X edizione del Premio e Rassegna letteraria Com&Te Comunicazione, giornalismo e dintorni, dove aveva presentato il libro scritto a quattro mani insieme a Dario Ricci, La migliore gioventù Vita, trincee e morte degli sportivi italiani nella Grande Guerra.
Il libro, con la prefazione del presidente del Coni Giovanni Malagò, fu presentato all’Hotel la Conca Azzurra di Conca dei Marini. Fu una bellissima serata in cui Nardi, con la sua passione per lo sport e la sua dialettica chiara e coinvolgente, entusiasmò il pubblico presente, composto per la maggior parte da studenti delle scuole superiori in veste di giurati del Premio. Incitò i ragazzi ad affrontare le proprie sfide con caparbietà e sempre a testa alta. Caratteristiche che lo hanno portato ad affrontare anche questa sua ultima avventura sul tetto del mondo.