scritto da Pasquale Petrillo - 15 Marzo 2022 14:11

La Metellia, un’azienda sana o inquinata dalla cattiva politica?

La Metellia, un'azienda sana o inquinata dalla cattiva politica?

Giovanni Muoio amministratore unico Metellia

Non so quali fossero gli obiettivi, chiari o reconditi, che i sindacati volevano ottenere con i loro comunicati sulla Metellia. Di sicuro sono riusciti a rinfocolare polemiche di cui non se ne sentiva il bisogno.

Ad onor del vero, il focoso presidente del Consiglio comunale Adolfo Salsano, che si è giustamente sentito chiamare in causa dal j’accuse dei sindacati, ha replicato in modo tutto sommato soft.

Molto dura, invece, è stata la replica de La Fratellanza, che ha snocciolato una dietro l’altra una serie di accuse molto pesanti.

Si resta basiti quando la Metellia viene accusata di essere una realtà aziendale viziata da “fenomeni che ledono l’integrità fisica e la personalità morale dei dipendenti” . Addirittura si denunciano discriminazioni e mobbing. Di fronte ad un’accusa del genere lo sconcerto e le perplessità appaiono scontate.

Per quello che si sa, la Metellia è un’azienda in buona salute sotto tutti i punti di vista, ma anche un’isola felice sotto quello lavorativo. Se quello che denuncia La Fratellanza risulta vero, allora in questa nostra città viene meno un’altra certezza .

Certo, una denuncia così grave non può restare circoscritta ad un comunicato stampa. La Fratellanza, oltre che in sede politico-amministrativa, è chiamata necessariamente a darne un seguito in quelle più opportune. E’ un dovere farlo, prima che un diritto.

Allo stesso modo, siamo convinti che nelle sedi opportune la Metellia dovrà e saprà dare una risposta puntuale e chiarificatrice.

Non meno pesante è l’accusa rivolta alla governance di Metellia di addomesticare i sindacati. Come? Addirittura con “comportamenti diretti ad interferire nella vita associativa degli organismi rappresentativi dei lavoratori”. 

E’ questa un’insinuazione gravissima ai limiti della diffamazione. Anche in questo caso, c’è da augurarsi che La Fratellanza non si limiti a denunciare queste anomalie. Non basta un comunicato. Se ne faccia carico quanto meno in sede politica.

D’altronde, la Metellia è una società in house del Comune di Cava de’ Tirreni. Se qualcosa non funziona correttamente, è il Consiglio comunale che deve farsene carico.

Anche in questo caso, ci auguriamo che la Metellia, nelle sedi opportune, chiarisca pubblicamente, togliendosi di dosso addebiti così infamanti.

L’auspicio, però, è che anche i Sindacati replichino in modo chiaro ed inequivocabile alle affermazioni de La Fratellanza, che fa appello all’articolo 17 dello Statuto dei Lavoratori.

Insomma, mai come adesso, va compiuta un’operazione di trasparenza. L’opinione pubblica cittadina non può restare nel dubbio che anche la Metellia sia un altro verminaio. Basta e avanza già il Palazzo di Città.

A questo punto la domanda è legittima: la Metellia è un’azienda sana o inquinata dalla cattiva politica?

L’impressione è che, come in un qualsiasi luogo di lavoro, anche a Metellia non manchino incomprensioni, contrasti e disfunzioni. Potrà essere pure un’azienda modello, ma Metellia non sfugge di sicuro a questa regola. E’ più che scontato, insomma, che tra i dipendenti ci sia qualche mugugno e più di uno scontento.

Da qui però a pensare che la Metellia sia un ambiente malsano ed inquinato ce ne corre. E pure parecchio.

La verità, tirando le conclusioni, è che la Metellia è l’unica cosa che funziona in modo decente in una organizzazione comunale sempre più squassata ed in affanno. Non solo, è l’unica ad avere quattrini tanto da essere poi la vera cassaforte del Comune. E’ quindi più che comprensibile che Metellia sia al centro delle attenzioni della politica, ma anche delle mire di qualcuno. Anzi, forse più di uno.

Ciò non toglie che La Fratellanza, così come le altre forze politiche, specialmente quelle di opposizione, sono tenute ad esercitare legittimamente e nell’interesse di tutti i cittadini cavesi il loro ruolo di controllo e di vigilanza.

L’importante è di non gettare anche il bambino insieme all’acqua sporca.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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