scritto da Gildo De Stefano - 31 Dicembre 2020 11:24

LIBRI & LIBRI Almanacco del tempo del Coronavirus

Il tempo trascorso, scandito purtroppo dal malefico virus artefice di una pandemia globale, ha ispirato più di uno scrittore a riportare fatti, misfatti e cronaca di un anno -il 2020- che lo stesso Piero Angela ha definito “Annus Horribilis”, che ha mietuto vittime e si fa fatica a far passare il concetto basilare, un postulato, che il mondo non è più lo stesso e domani non lo sarà.

Questa pandemia ha messo in evidenza, in maniera clamorosa, la fragilità di tutti i sistemi. In crisi, paurosamente, sta andando tutto. La quotidianità occidentale, fatta di relazioni fra persone, fondata sul consumo, è in crisi, e soprattutto non c’è ad oggi, nonostante il vaccino, la luce che da un tunnel si deve poter vedere.

Sono questi i presupposti su cui Filippetti, editorialista del quotidiano “la Repubblica” nonché autore di libri e pamphlet come questo, col suo solito piglio critico ma lucido, ha intessuto la trama di quest’ennesimo suo libro, cronologico in modo settimanale nel range marzo-giugno, di quegli “errori, malintesi, ritardi” che l’autore fa menzione nelle istruzioni alla lettura. Eppure catastrofi come il coronavirus sono prevedibili.

È questo il giudizio che molte autorità, politiche e scientifiche, hanno condiviso in passato tramite studi e ricerche. Quindi perché non ci siamo preparati al Covid-19? La risposta del singolo individuo può derivare dal cosiddetto panico negativo. Ovvero l’inazione che ci ha spinto a non spaventarci finché il fenomeno non è diventato inarrestabile, colpendo dal nostro vicino di casa al cittadino a migliaia di chilometri.

Tutto questo commentato in 19 testi scanditi proprio da quelle 19 settimane cruciali, in cui il virus aveva toccato il suo picco di contagiosità, provocando vittime e già inoculando nelle menti degli italiani un’inattesa metamorfosi esistenziale fatta di comportamenti, azioni e pensieri, che ha generato altresì un nuovo ‘linguaggio’ che Filippetti riporta oculatamente nelle conclusioni.

Dunque un testo che riporta cosa sia potuto accadere con il Covid-19. Anche se sapevamo che milioni di persone avrebbero preso questa malattia, il nostro istinto, contro ogni logica, ci ha spinto a pensare che non saremmo state fra quelle. In Italia questo si è tradotto con: ‘quello che succede in Cina è molto lontano, non può effettivamente accadere qui’. Un errore comune che può essere definita solo miopia esponenziale.

La postfazione, affidata a Natale Rossi, co-presidente della Federazione Italiana Scrittori, si uniforma ad un certo pessimismo critico dell’autore, quando indica che il vero fallimento è quello dei nostri leader. Anche se alcuni di noi avessero preso coscienza di quello che stava per accadere, cosa avrebbero potuto fare realmente? Mentre i politici hanno accesso ai migliori consigli, potrebbero non sentirsi obbligati a prendere sul serio gli esperti. Le persone potenti, dopo tutto, si sentono al riparo da molte preoccupazioni quotidiane.

Antonio Filippetti
Almanacco del tempo del Coronavirus
Istituto Culturale del Mezzogiorno Editore, Napoli 2020
pagg. 80 – €. 12,00

Saggista e musicologo, è laureato in “Sociologia delle Comunicazioni di Massa”. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Canto Nero (Gammalibri, Milano, 1982), Trecento anni di jazz (SugarCo, Milano, 1986), Jazz moderno (Kaos, Milano, 1990), Vesuwiev Jazz (E.S.I., Napoli, 1999), Il popolo del samba (RAI-ERI, Roma, 2005) prefazionato da Chico Buarque de Hollanda, Ragtime, Jazz & dintorni (SugarCo, Milano, 2007), prefazionato da Amiri Baraka (Leroi Jones), Saudade Bossa Nova (Logisma, Firenze, 2017) prefazionato da Gianni Minà, Una storia sociale del jazz (Mimesis Edizioni, Milano 2014), prefazionato da Zygmunt Bauman. Per i “Saggi Marsilio” ha pubblicato l’unica Storia del ragtime edita in Italia e in Europa, in due edizioni (Venezia, 1984 e 1989). Ha scritto tre monografie su: Frank Sinatra (Marsilio, Venezia, 1991) prefazionato da Guido Gerosa, The Voice – Vita e italianità di Frank Sinatra (Coniglio, Roma, 2011) prefazionato da Renzo Arbore, Frank Sinatra, L'italoamericano (LoGisma, Firenze 2021); ed altre su Vinicio Capossela (Lombardi, Milano, 1993), Francesco Guccini (Lombardi, Milano, 1993), Louis Armstrong (E.S.I., Napoli, 1997), un paio di questi con prefazioni di Renzo Arbore. Collabora con la RAI, per la cui struttura radiofonica ha condotto diverse trasmissioni musicali, e per La Storia siamo noi ha contribuito allo special su Louis Armstrong. Tiene periodicamente stage su Civiltà Musicale Afroamericana oltre a collaborare con la Fondazione Treccani per le voci afroamericane. Tra i vari riconoscimenti ha vinto un Premio Nazionale Ministeriale di Giornalismo e quello Internazionale “Campania Felix” per la sua attività di giornalista per la legalità, nonché risultando tra i finalisti del Premio letterario 'Calvino' per l’inedito. Per la narrativa ha pubblicato un romanzo breve per ragazzi dal titolo Easy Street Story, (L’isola dei ragazzi Editore, Napoli 2007), la raccolta di racconti È troppo tardi per scappare (Il Mondo di Suk Editore, Napoli 2013), due edizioni del romanzo epistolare Caro Giancarlo – Epistolario mensile per un amico ammazzato, (Innuendo Edizioni, Terracina 2014, e IOD Edizioni, Napoli 2022), che gli hanno valso il Premio ‘Giancarlo Siani’ 2014, ed il romanzo storico Ballata e morte di un gatto da strada – Vita e morte di Malcolm X (NUA Edizioni, Brescia 2021), prefazionato da Claudio Gorlier, con postfazione di Walter Mauro, e supervisionato da Roberto Giammanco, e Diario di un suonatore guercio (inFuga Edizioni, Anzio 2023). È il direttore artistico del Festival Italiano di Ragtime. Il suo sito è www.gildodestefano.it

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