L’appello di Leone XIV per la pace è un faro nel buio, le guerre uccidono anche l’economia
Il Pontefice è intervenuto in un momento critico: la guerra in Ucraina si avvia al suo quarto anno, con l’escalation militare sul fronte orientale e il crescente coinvolgimento degli alleati occidentali; a Gaza, la spirale di violenza continua a mietere vittime civili, alimentando un conflitto che rischia di incendiare l’intero Medio Oriente

Secondo gli analisti del Centro studi di Unimpresa, con le sue prime parole pubbliche sullo scenario internazionale, Papa Leone XIV ha chiarito la rotta diplomatica del suo pontificato: “mai più la guerra”, “pace giusta in Ucraina”, “cessate il fuoco a Gaza”.
Un trittico che non è solo una dichiarazione d’intenti morali, ma anche una presa di posizione politica, destinata a riecheggiare nelle cancellerie internazionali. Il Pontefice è intervenuto in un momento critico: la guerra in Ucraina si avvia al suo quarto anno, con l’escalation militare sul fronte orientale e il crescente coinvolgimento degli alleati occidentali; a Gaza, la spirale di violenza continua a mietere vittime civili, alimentando un conflitto che rischia di incendiare l’intero Medio Oriente.
Con l’insistenza sulla “pace” e non su una semplice “tregua”, Leone XIV si allinea alla visione della Chiesa che, sin dalla Rerum Novarum di Leone giusta XIII — Papa di riferimento anche simbolico per l’attuale Pontefice — afferma che non può esserci pace senza giustizia, e non può esserci giustizia senza rispetto dei diritti fondamentali, a partire da quelli dei più deboli. Non è un caso che il Papa abbia invocato la liberazione dei prigionieri e il ricongiungimento dei bambini con le famiglie: un richiamo diretto alle drammatiche vicende di deportazioni e prigionia che stanno segnando il conflitto russo-ucraino. (fonte Unimpresa)