scritto da Pasquale Petrillo - 01 Agosto 2018 11:29

Salvini, la Rai e la strategia per liberarsi di Berlusconi e Forza Italia

foto tratta dal profilo Fb di Silvio Berlusconi

Sulla presidenza Rai si consuma la rottura politica tra Lega e Forza Italia

Era stato annunciato da Forza Italia e così in effetti è avvenuto. Gli azzurri non hanno votato in commissione di Vigilanza la nomina di di Marcello Foa a presidente della Rai, così come proposto dalla Lega di Salvini. Al voto non hanno preso parte i parlamentari di Forza Italia, del Partito democratico e di Liberi e Uguali. In concreto, non è efficace la nomina di Foa a presidente Rai, in quanto per la sua ratifica definitiva la legge prevede il parere vincolante della Vigilanza, ma con la maggioranza di due terzi (quindi 27 voti su 40).

Si tratta di uno strappo politico molto forte all’interno del centrodestra, che sancisce una rottura, forse definitiva, tra Forza Italia e Lega. Se così sarà, le conseguenze potrebbero essere più o meno immediate sull’intero territorio nazionale, coinvolgendo centinaia di amministrazioni locali e regionali. In breve, potrebbe aprirsi una stagione politica nuova.

E’ evidente che, in questo delicato passaggio, il leader della Lega Salvini non è apparso molto accorto e rispettoso. Parliamoci chiaro, se per una nomina così importante, come quella della Rai, sono indispensabili i voti dei tuoi alleati di sempre, ovvero quelli di Forza Italia, ragioni di elementare correttezza politica nonché di opportunità consigliavano, anzi, imponevano un doveroso passaggio preliminare con gli azzurri per concordare modalità e contenuti, oltre che l’individuazione di una personalità condivisa.

Così non è stato e c’è da sospettare che Salvini non abbia volutamente essere accorto e rispettoso. In altre parole, è assai probabile che il leader leghista voglia una rottura con gli azzurri non tanto per regolare i conti nell’immediato, ma in prospettiva. Per essere più chiari, non per alterare gli equilibri nei governi locali e rompere così le realtà amministrative dove il centrodestra governa insieme, bensì predisporsi a fare in solitaria, al più con il sostegno di Fratelli d’Italia, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, compreso quello di eventuali elezioni politiche nazionali anticipate. E viaggiare in solitaria anche nella distribuzione del sottogoverno, viste le centinaia di nomine che ancora devono essere fatte nel settore pubblico.

Potrebbe esserci, però, anche un’ulteriore motivazione politica: avere sempre più mano libera e accelerare il processo di vampirizzazione di Forza Italia da parte della Lega. Una rottura sempre più marcata tra Berlusconi e Salvini, infatti, consiglierebbe a non pochi esponenti politici azzurri del territorio di passare al più presto armi e bagagli con la Lega, visti gli attuali rapporti di forza e le prospettive politiche assai più allettanti. Nel Mezzogiorno soprattutto, la Lega rappresenta una prateria abbastanza libera da percorrere con ragionevole facilità per cogliere successi e traguardi politici ormai impensabili e preclusi restando in Forza Italia.

Salvini, insomma, in modo cinico e spregiudicato molto probabilmente punta a liberarsi una volta per sempre di Berlusconi e delle sue truppe, forse ora viste più che altro come palle al piede. Nel frattempo, spingere gli azzurri a fare opposizione a braccetto con il Pd. In altri termini, cercare di screditare politicamente il ruolo e la funzione di Forza Italia, delegittimandola come componente del centrodestra, puntando così ad affossarla elettoralmente in modo pressoché definitivo.

Stiamo forse correndo troppo. Probabile. Di sicuro, però, Salvini finora ha dimostrato di sapere cosa vuole, ma anche come muoversi. In conclusione, ad oggi ha dato prova di essere troppo intelligente come stratega e giocatore d’azzardo per credere che, sulla vicenda Rai, abbia compiuto involontariamente un passo falso.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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