scritto da Gennaro Pierri - 17 Ottobre 2024 12:45

Cosa hai fatto a scuola?

La domanda tipica dei genitori al rientro dei figli; la risposta è nella maggior parte delle volte "niente", non abbiamo fatto niente!

Volutamente scrivo questo articolo in un’ora di spacco, tra una lezione e un’altra.

Conosco ragazzini e ragazzine trattati come dei divi, cui tutto è dovuto: non hanno neanche la premura di farsi il letto la mattina o sciacquare la tazzina nella quale fanno colazione (tanto c’è mamma che lo fa!) e che pensano che la scuola sia una grande perdita di tempo.

Arrivano a scuola col telefonino in mano che non mollano mai (mi domando se siano già piccoli imprenditori con la necessità di comunicare decisioni aziendali importanti) e pare che facciano loro un favore a te.

Non hanno ben chiaro che la scuola serve a renderli persone libere, capaci di fare discernimento, di avere una cultura che permetta loro di “capire” e “farsi capire”; questi anni di studio, ricerca, confronto, sacrificio consentiranno loro di saper essere all’altezza delle sfide che li attendono nella vita quotidiana.

Cosa hai fatto a scuola?

La domanda tipica dei genitori al rientro dei figli; la risposta è nella maggior parte delle volte “niente”, non abbiamo fatto niente!

Peccato per loro: ancora un giorno nella quale la curiosità e la voglia di andare oltre sono state sacrificate all’emozione di un like ricevuto ad una storia social…

Ha conseguito la licenza in teologia spirituale e in teologia morale presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. E’ stato recensionista per la rivista Il Cooperatore Paolino, docente di teologia spirituale presso l’Istituto Diocesano di Scienze Religiose dell’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, direttore editoriale del mensile diocesano Fermento, bioeticista nel Comitato Etico dell’ASL Salerno. E’ cultore di materie filosofiche e teologiche, docente di I.R.C. in alcune Scuole Superiori di Cava de’ Tirreni e Presidente del sodalizio Cavalieri della Bolla Pontificia.

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