scritto da Pasquale Petrillo - 16 Gennaio 2016 12:49

Cava, la città tra la grandeur di Galdi e il grigiore di Servalli?

Nell’intervista a Marco Galdi, pubblicata oggi dal nostro giornale, ancora una volta l’ex sindaco di Cava de’Tirreni evidenzia che, a suo avviso, l’attuale Amministrazione comunale non abbia una strategia di sviluppo per la città. E’ questa, in buona sostanza, l’accusa più rilevante che Galdi formula nei riguardi del suo successore Vincenzo Servalli. E non è cosa da poco in verità. Ma è davvero così? Vediamo.

E’ indubbio che dopo poco più di sei mesi di governo è assai difficile ed azzardato esprimere dei giudizi secchi. Più che altro possiamo parlare di impressioni. Ebbene, la sensazione è che Servalli, in larga misura, stia cercando di realizzare quello che ha promesso in campagna elettorale e che gli ha consentito di ottenere la piena fiducia della maggioranza dei cavesi. Vale a dire riavere una città normale, dove piuttosto che investire risorse economiche ed energie per realizzare grandi e nuove opere pubbliche, si presti, invece, più attenzione all’ordinario, alla pulizia e manutenzione di strade e marciapiedi, a completare le opere da anni rimaste bloccate, come il palazzetto dello sport, ad alleggerire il carico fiscale per i cittadini anche grazie ad un’energica azione di spending review.

Questa è l’impronta che vuol dare e che, tutto sommato, sta incominciando a imprimere il sindaco Servalli alla sua amministrazione. Certo, finora non è che si sia visto molto, ma la tendenza è chiara.

L’impostazione di Galdi è completamente diversa. Grandi opere pubbliche, un nuovo ospedale, nuovi parcheggi e nuove piazze…, ma l’impressione è che la città, la quale, d’altra parte, si è espressa in modo inequivocabile appena pochi mesi fa, chieda altro. I cavesi, innanzi tutto, vogliono una città normale, più concreta e soprattutto meno tasse per le famiglie e le imprese. Insomma, a quella che potremmo definire la “grandeur” (in senso buono, però, non in termini dispregiativi) proposta da Galdi, i cavesi vogliono l’ordinario di Servalli, anche a rischio di cadere nel grigiore.

Questo, però, sia chiaro, non vuol dire affatto che Galdi abbia torto, tutt’altro. La verità è che il suo progetto di sviluppo non è oggi in sintonia con i desiderata dei suoi concittadini. A voler essere sbrigativi, la proposta politico-amministrativa di Galdi è oggi fuori tempo, non rappresenta il presente, ma il passato, anche se non è affatto escluso che potrà, con qualche aggiustamento, risultare valida per il futuro.

E allora? Diciamo che Marco Galdi fa bene, dall’opposizione, a pungolare gli attuali amministratori, a svolgere, quindi, anche con puntigliosità il ruolo di controllo e di critica. I primi a guadagnarne saranno proprio il sindaco Servalli e la sua maggioranza che rischia, come a tutti può succedere, di cullarsi sugli allori se è poco stimolata a fare meglio e di più. A trarne vantaggio, ovviamente, sarà anche la dialettica politica e, alla fine, la città.

D’altro canto, le questioni aperte ci sono e anche delicate, come i rifiuti, l’acqua, il contenimento delle spese, la riduzione delle tasse, il riassetto urbanistico con particolare riferimento alla zona industriale, la ripresa economica dell’economia cittadina e così via. Ospedale e abusivismo edilizio forse sono al momento tra le questioni più scottanti e, come indicato da Galdi, di sicuro sono quelle su cui si deciderà buona parte del futuro politico dell’attuale Amministrazione.

L’auspicio, in conclusione, è che il sindaco Servalli si giochi fino in fondo e al meglio le sue carte, e che alle sue proverbiali doti di equilibrio e moderazione, sappia anche aggiungere tenacia e determinazione. Anche nei riguardi del governatore Vincenzo De Luca. (foto Gaetano Guida)

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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